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Taxi, arriva la stretta sulle app: la destinazione sarà oscurata per evitare i furbetti che rifiutano le corse

04 Gennaio 2025 - 08:24 Alba Romano
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La nuova mossa su cui sta lavorando il ministero delle Infrastrutture per evitare quello che è successo a Capodanno nelle grandi città

Le corse saranno comunicate al tassista solo con il luogo di prelievo, senza la destinazione. E strumenti migliori per evitare la scelta del cliente, a discapito dei residenti. Queste le mosse, anticipate da Il Messaggero, su cui lavora il ministero delle Infrastrutture per evitare quello che è successo nelle grandi città Capodanno: ovvero clienti a terra perché le loro corse non erano molto redditizie. Nella Capitale grazie a un accordo del 3570, riporta il quotidiano, poco più di metà dei taxi presta servizio ufficiale anche come Uber. Con la app però il conducente rifiuta alcune richieste, facendo apparire al potenziale cliente la scritta “spiacenti, non è possibile trovare auto”. Questo per prendere magari un turista verso Fiumicino. Una modalità differente rispetto al radiotaxi dove il conducente se rifiuta la corsa viene sanzionato.

La nuova norma per le corse Uber solo con il luogo di partenza e non quello di destinazione è contenuta nello schema del Dpcm sulle piattaforme di intermediazione, che affronta il tema alla luce delle sentenze della Corte europea. Il testo, già controllato dal dicastero dei Trasporti, è stato inviato al ministero delle Imprese. Poi c’è la luce verde delle autorità di controllo, con il via libera finale forse entro fine mese. Una volta a pieno regime la norma renderà più difficili la scelta del cliente, ma non impossibile. L’unica via davvero possibile è l’aumento delle licenze. E su questo il Campidoglio, per la conduzione degli Ncc, aspetta il via libera del Mit.

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