L’Austria svolta a destra? Lascia il Cancelliere Nehammer: via libera ai negoziati per un governo a trazione sovranista
Tre mesi di tentativi di formare un governo senza l’ultradestra del Partito della Libertà (FPÖ) non sono serviti a nulla. E ora l’Austria potrebbe virare verso un governo a tutta destra. La svolta che fa seguito alle elezioni dello scorso 29 settembre è maturata nel weekend. Ieri il Cancelliere uscente e leader dei conservatori dell’ÖVP Karl Nehammer si è dimesso da entrambi gli incarichi, affermando di non voler più essere d’intralcio dopo che i negoziati da lui condotti con altre forze parlamentari per formare un nuovo governo hanno portato in un vicolo cieco. Un’intesa “al centro” con i liberali di Neos e gli storici rivali socialdemocratici dell’SPÖ si è rivelata impossibile. Il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen (proveniente dalle file dei Verdi) ha preso atto delle dimissioni di Nehammer e oggi ha annunciato la svolta: domani stesso incontrerà il leader dell’FPÖ Herbert Kickl, ha detto Van der Bellen in una conferenza stampa. Questione di realismo. «Le voci all’interno dell’ÖVP che escludevano la cooperazione con l’FPÖ sotto Herbert Kickl si sono decisamente affievolite. Questo significa che potrebbe aprirsi un nuovo percorso che fin qui non esisteva», ha spiegato il presidente austriaco.
Cosa vuole e perché ha vinto l’FPÖ
C’è da giurare che al quartier generale dell’FPÖ già siano volati i tappi delle bottiglie. L’ultradestra che tra gli anni ’90 e i primi 2000 fu guidata dal neonazista Jorg Haider aveva trionfato alle elezioni generali di settembre raccogliendo un clamoroso 29,2% dei voti, davanti ai due storici partiti di centrodestra e centrosinistra. «I risultati non potevano essere più chiari. Ora siamo pronti a guidare un governo», disse quella sera stessa Kickl, sfidando gli altri partiti ad evitare strani escamotage per sbarrargli la strada. L’FPÖ ha vinto quella tornata elettorale dopo una dura campagna elettorale all’insegna dello slogan “Fortezza Austria”. La ricetta proposta è quella della chiusura totale agli immigrati, compresa la sospensione del diritto d’asilo e la deportazione degli «stranieri non invitati». Da sempre vicino a quello di Vladimir Putin, il partito propugna inoltre la sospensione delle sanzioni imposte dall’Ue contro la Russia per la guerra in Ucraina. E nella sua compagine continuano a fare capolino personaggi e temi neonazisti. Van der Bellen deve aver masticato amaro, ma dopo tre mesi non ha avuto scelta se non quella di annunciare l’apertura di un possibile «nuovo percorso».
In copertina: Il leader dell’Fpo Herbert Kickl in Parlamento – Vienna, 24 ottobre 2024 (EPA/Max Slovencik)