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Il sigillo di Giorgia Meloni sulla visita a Mar-a-Lago: «Bella serata con Donald Trump». Ecco perché Elon Musk non c’era

05 Gennaio 2025 - 18:52 Simone Disegni
La premier rompe il silenzio sul viaggio negli Usa per incontrare il futuro presidente. E FdI già brinda al possibile successo sui dazi

L’ha tenuto nascosto sino all’ultimo, fin quasi al momento di varcare la porta della residenza di Mar-a-Lago. Ma ora che l’incontro col presidente eletto Usa è avvenuto, Giorgia Meloni può mettere il sigillo sull’operazione: «Bella serata con Donald Trump che ringrazio per l’accoglienza. Pronti a lavorare insieme», scrive nel pomeriggio di domenica sui social la presidente del Consiglio. Incorniciando una foto dei due leader sorridenti con la duplice bandiera, dell’Italia e degli Stati Uniti. Come a dire: con noi al timone – Trump lo sarà formalmente dal prossimo 20 gennaio – i nostri due Paesi saranno più vicini che mai. Per la gioia dei pontieri del sovranismo internazionale come Elon Musk. Proclami a parte, da Meloni non filtra dunque, almeno per il momento, una sola parola sui contenuti del vertice. In certe materie delicate, meglio mantenere un silenzio dorato. Vale per il futuro dell’Ucraina, su cui le posizioni dei due leader – maquillage retorico a parte – sono distanti. Vale a maggior ragione per la complicata tela diplomatico-giudiziaria che sola può portare a una svolta sulla carcerazione di Cecilia Sala in Iran. Fonti ben informate hanno confermato al New York Times che il caso è stato discusso a quattr’occhi tra i due. Mentre dalla maggioranza già si sottolinea il (presunto) risultato concreto che potrebbe aver incamerato la premier su un altro versante: «Grazie a Giorgia Meloni magari poi a noi i dazi non li metteranno. Ai tifosi degli Ayatollah e di Putin sicuramente non frega nulla. Frega molto all’economia italiana però», commenta il post Facebook della premier Raffaele Speranzon, vicecapogruppo di FdI al Senato.

L’accoglienza affidata a Marco Rubio e l’assenza di Elon Musk: ecco cos’è successo

Innegabile che tra Trump e Meloni ci sia sintonia. Dopo averla incontrata all’Eliseo, a margine della cena offerta da Emmanuel Macron per la riapertura di Notre Dame, Trump aveva ricoperto di lodi la premier italiana: «È fuoco vivo, ha un sacco di energia», aveva detto al New York Post. E ieri sera a Mar-a-Lago ha rinnovato tutta la sua stima politica: Giorgia «ha preso d’assalto l’Europa», ha detto il presidente eletto. Se il diavolo degli incontri sta nei dettagli, va detto però che Trump non ha propriamente accolto la sua futura omologa italiana. Secondo le informazioni raccolte da Open, ad attendere la premier all’ingresso della villa lui non c’era. C’era invece Marco Rubio, il futuro segretario di Stato con cui Meloni si è intrattenuta in qualche battuta introduttiva per rompere il ghiaccio. Lei gli ha chiesto se lui avesse origini italiane, considerato il nome di battesimo. Lui ha negato – «mio papà era cubano», ha ricordato – poi però ha aggiunto di aver scoperto di avere anche degli antenati sardi. Trump aspettava Meloni all’interno della residenza, gremita come sempre di molti ospiti. Nella zona del “bar”, la zona della villa dove sono ricevuti gli ospiti di prestigio di Trump. Ha stupito molti poi, date le premesse delle ultime settimane, l’assenza del grande amico di entrambi Elon Musk. A maggior ragione considerato che nel menu del vertice pare ci fosse anche la questione dei possibili investimenti di Starlink in Italia. Nessuna ragione “politica”, tuttavia, Open è in grado di svelare: Musk sarebbe dovuto esserci, ma è dovuto rientrare di corsa ad Austin per ragioni personali.

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