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L’ex soldato israeliano fuggito dal Brasile dopo l’accusa di crimini di guerra: aveva postato foto e video da Gaza

05 Gennaio 2025 - 21:45 Alba Romano
Il governo israeliano averte i suoi cittadini dopo il pericolo scampato: «Attenzione ai contenuti che pubblicate sui social media»

Israele ha fatto rimpatriare d’urgenza un suo cittadino dal Brasile dove era accusato di aver compiuto crimini di guerra nella Striscia di Gaza. Si tratta di uno sviluppo senza precedenti da quando è iniziato il conflitto che vede opposti lo Stato ebraico e Hamas dal 7 ottobre 2023. Il cittadino israeliano, che aveva servito nell’esercito ed era stato nei mesi scorsi a Gaza, si trovava in Brasile per turismo. Ma si era trovato ad un passo da un’incriminazione che avrebbe potuto avere serie conseguenze. Un tribunale brasiliano aveva chiesto infatti alla polizia di indagare sul suo ruolo in presunti crimini di guerra, dando seguito ad un’azione legale avviata da un gruppo pro-Palestina con sede in Belgio, la Hind Rajab Foundation, che lavora per assicurare alla giustizia anche in altri Paesi gli israeliani responsabili di presunti crimini di guerra. La documentazione assemblata dall’ong includeva anche foto e video postati sui social dallo stesso soldato, in cui secondo quanto riportato lo si vedrebbe partecipare alla demolizione di case a Gaza.

Le reazioni di Israele e dell’ong pro-Palestina

È stato lo stesso ministero degli Esteri israeliano oggi a confermare di aver aiutato il suo cittadino a lasciare il più in fretta possibile il Paese, prima che potesse essere arrestato. Ma nel comunicare quanto fatto, il ministero ha voluto ammonire pure tutti gli altri cittadini del Paese a prendere esempio dal caso brasiliano, predicando «la massima attenzione ai post sui social media legati al servizio militare», tenuto conto che «elementi anti-israeliani potrebbero sfruttarli per avviare futili procedimenti legali contro di loro». La Hind Rajab Foundation, da parte sua, ha festeggiato la decisione della corte federale brasiliana di riconoscere giurisdizione anche su fatti avvenuti nella Striscia di Gaza come una svolta storica. «Segna un potente precedente per le nazioni a prendere azione decisa nel far sì che i perpetratori di crimini di guerra rispondano delle loro azioni», ha detto il capo dell’ong basata a Bruxelles Dyab Abou Jahjah.

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