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Bentornato Liberato, evviva Ermal Meta, chicca Priestess: il 2025 comincia bene – Le recensioni delle nuove uscite della settimana

06 Gennaio 2025 - 19:59 Gabriele Fazio

Liberato – Liberato III

L’annuncio è arrivato allo scoccare del nuovo anno sul proprio profilo Instagram: «Liberato canta ancora». E fa bene il cantautore e producer a ricordarlo, perché, bisogna ammetterlo, negli ultimi anni, bellissimo documentario a parte, musicalmente qualche défaillance urge rimproverargliela. Invece in questo Liberato III riconosciamo finalmente quell’artista spiazzante, centrato nell’essere una cosa completamente a parte rispetto perfino il ricco menù della musica partenopea, pronta sempre a soddisfare, specie negli ultimi anni, qualsiasi genere di palato. C’è Napoli, vista con il solito occhio premuroso e spietato; c’è l’amore spudoratamente romantico, come solo i napoletani sanno esserlo, ricco di una poesia che travalica i confini linguistici, con questo napoletenglish fascinoso, immediato e pungente come la spina di una rosa, che è anche il suo marchio di fabbrica, quindi tutto torna. C’è anche un approccio musicale decisamente più furioso, più impaziente, quelle produzioni danzerecce così azzeccate e coinvolgenti, che invece di snobilitare la poesia, la parola, le immagini, riescono ad esaltare tutto. Liberato canta ancora, lo confermiamo, ed è un’ottima notizia, perché parliamo di un prodotto artistico con un carattere talmente forte da riuscire, nonostante la voracità mediatica di questo mercato, a conservare una propria unicità, una propria anima. E in questo canile in cui tutti rincorrono lo stesso osso, è un valore che non lui, ma neanche noi, proprio la musica italiana tutta, può permettersi di perdere. Bentornato Liberato. Ci mancavi. Assaje.