In Evidenza Cecilia SalaElon MuskGiorgia Meloni
ESTERIAeroportiArmiDanimarcaDonald TrumpGroenlandiaUSAVideo

Donald Trump Jr. sbarca in Groenlandia (con una statuetta del padre armato). Ora la Danimarca ha davvero paura – Il video

07 Gennaio 2025 - 17:50 Diego Messini
La visita del figlio del presidente eletto Usa dopo le minacce di annessione forzata. E il Re di Danimarca cambia lo stemma per difendere il territorio

Donald Trump Junior è in Groenlandia per quella che viene definita una visita «di carattere personale». Ma il senso geopolitico della missione è fin troppo evidente, e fa infuriare la Danimarca. Il primogenito del futuro presidente Usa, 47 anni, è arrivato sull’isola questa mattina insieme a due compagni di viaggio, tra cui Charlie Kirk, un attivista politico di destra noto per aver co-fondato l’organizzazione trumpiana Turning Point USA. In un video postato sul suo account X, Trump Jr. ha mostrato lo spettacolare avvicinamento all’isola dell’Artico dalla cabina di pilotaggio dell’aereo. Ieri, nell’annunciare via podcast la sua trasferta sui generis, aveva detto che sarebbe «saltato a bordo del Trump Force One» in direzione Groenlandia. «Che freddo!», ha commentato il 47enne sui social, dove ha anche condiviso un paio di foto della visita, tra cui una sotto la statua di Hans Egede, personaggio controverso secondo il Guardian perché considerato «un simbolo del colonialismo danese». Atterrato nella capitale Nuuk, Trump Jr. ha incontrato un gruppo di simpatizzanti, alcuni dei quali con berretto d’ordinanza rosso Make America Great Again, ma s’è rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda sul possibile interesse degli Usa per il territorio danese. Nella cabina dell’aereo faceva però capolino in bella vista una statuetta del padre Donald Trump in versione Top Gun e con un’arma in mano…

Le minacce di Trump e l’autodifesa della Danimarca

La visita del primogenito del prossimo presidente Usa fa seguito a una serie di nuove dichiarazioni in cui Trump ha espresso le proprie mire sulla Groenlandia. «Ai fini della sicurezza nazionale e della libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti d’America ritengono che la proprietà e il controllo della Groenlandia siano una necessità assoluta», aveva dichiarato poco prima di Natale, ribadendo quanto già detto nel corso del suo primo mandato. Ora il viaggio di Trump Jr. dà alla questione una dimensione “fisica” e concreta che spaventa seriamente la Danimarca, di cui la Groenlandia è parte sia pure con ampia autonomia. A rompere il silenzio oggi è stata la premier danese Mette Frederiksen. «La Groenlandia appartiene ai groenlandesi. Solo loro possono definire il loro futuro», ha messo in chiaro la leader socialdemocratica, pur ribadendo che gli Stati Uniti restano «il nostro più stretto alleato», con cui «vogliamo lavorare sempre più fianco a fianco». Al di là delle dichiarazioni, la Danimarca ha già risposto anche con alcuni fatti: alla vigilia di Natale il governo ha stanziato due miliardi di euro per la protezione dei territori artici. E ieri il Re Frederik, con una mossa senza precedenti, ha deciso di modificare lo stemma reale danese, dando maggior rilievo all’orso e all’ariete polare che rappresentano la Groenlandia e le Isole Faroe, i due territori autonomi lontani dalla madrepatria e sempre più strategici.

Cosa vuole la Groenlandia?

Oltre che dalle mosse della futura Casa Bianca, però, la Danimarca pare preoccupate pure dalle scelte della Groenlandia stessa, proprio quelle cui fa riferimento la premier. Nel discorso di Capodanno, il primo ministro groenlandese Múte Egede ha parlato di «liberarsi delle catene del colonialismo». E l’incontro che aveva in programma domani con il Re è stato cancellato senza spiegazioni. La Casa Reale sdrammatizza parlando di semplici questioni di calendario, ma il dubbio sulle intenzioni della Groenlandia – corteggiata apertamente da Trump – resta. «La Groenlandia è un luogo incredibile e i suoi abitanti, se e quando diventeranno parte della nostra nazione, ne trarranno enormi benefici», ha scritto su Truth il tycoon, aggiungendo che «la proteggeremo e la custodiremo». Al messaggio era allegato un video che mostrava un abitante dell’isola, con indosso il celebre cappellino rosso Make America Great Again, che si dichiara favorevole a una vendita dell’isola agli Stati Uniti. Quanti la pensano come lui?

Articoli di ESTERI più letti