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Caos rifiuti a Roma, pioggia di ricorsi contro gli avvisi della Tari: «Inviate alle persone sbagliate»

07 Gennaio 2025 - 11:36 Alba Romano
rifiuti roma
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Gli avvisi di pagamento sarebbero stati inviati basandosi su banche dati non aggiornate

Sono 139 mila i romani che hanno ricevuto gli avvisi di recupero dell’evasione della Tari inviati a novembre 2024. Ma oltre mille di loro tra il 15 e il 31 dicembre hanno già presentato ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria, sostenendo che le ingiunzioni di pagamento siano state inviate seguendo banche dati non aggiornate. Il risultato è che a ricevere gli avvisi sarebbero stati inquilini diversi da quelli che non hanno pagato l’imposta sui rifiuti, i quali a loro volta avrebbero lasciato gli immobili interessati mesi o anni prima. In certi casi, l’ingiunzione sarebbe arrivata a persone che avevano venduto la casa prima del periodo di verifica.

Il controllo della banca dati

Il Sole 24 Ore scrive di una «emergenza» in Corte Tributaria. A destare l’attenzione dei funzionari che sospettano qualcosa sia andato storto sono i numeri inaspettatamente alti relativi agli anni tra il 2018 e il 2023. Per di più, ci sarebbe un precedente. Nel 2023 si era verificata una situazione simile con l’imposta si soggiorno. Errore da cui in teoria il Campidoglio avrebbe imparato, tanto che questa volta è stata indetta un’apposita task force che ha effettuato un «controllo capillare» e una «pulizia della banca dati anagrafica associata» a cui è seguito un incrocio dei dati. Da qui sono emerse le 138.922 utenze che avrebbero evaso la Tari.

Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI

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