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Il tentato femminicidio al Lidl di Seriate: «L’aggressore preso a sassate e ombrellate, così l’abbiamo fermato»

lidl seriate daniel manda accoltellamento
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Il racconto di Nicola Rea, guardia scelta dell'esercito di stanza a Orio al Serio

Daniel Manda voleva uccidere sua moglie Daniela. Per questo si è presentato nel parcheggio del Lidl di Seriate con un coltello di ceramica. L’ha colpita 14 volte. Ma la donna è stata salvata dall’intervento degli altri clienti del discount. «C’erano un sacco di persone, qualcuna faceva foto e video e ho detto: aiutiamola non possiamo solo guardare. Ho visto dei sassi e ho incitato a lanciarglieli addosso», racconta oggi al Corriere della Sera Alexandra Alina, romena come la vittima e l’aggressore. A intervenire anche una guardia scelta dell’Esercito di stanza a Orio al Serio e fuori servizio. Nicola Rea ha respinto l’aggressore «a ombrellate».

Un giorno movimentato

Quello di ieri era il primo giorno di lavoro di Alexandra come cassiera nel supermercato. «È stato movimentato», dice oggi al Corriere della Sera. L’allarme è scattato alle 9.18. Una cliente dice che Daniela è stata soccorsa subito: «L’abbiamo portata dentro e le abbiamo dato i primi soccorsi. Faceva fatica a respirare però era cosciente. Pensava ai bambini, ha detto di averne due. Sto ancora tremando, guardi… ». La vittima era finita in una comunità protetta dall’appartamento di famiglia a Pedrengo. Daniel lavora come autotrasportatore. I figli sono rimasti a vivere con lui. «Sì, c’erano stati maltrattamenti verbali come tanti litigi, ma botte mai», dice il maggiore ai giornalisti. Manda era stato condannato a due anni e quattro mesi in primo grado per maltrattamenti. Anche se la moglie aveva rimesso la querela.

Il braccialetto elettronico

E non aveva più il braccialetto elettronico, rimosso il primo ottobre. Rea, 28 anni, ha parlato del suo intervento al Corriere della Sera: «Ho una moglie a casa, si è preoccupata quando mi ha visto rientrare così conciato. E, sì, un po’ mi sono spaventato anch’io a ripensarci», esordisce. Poi racconta: «Ero andato a fare la spesa, fuori dal servizio. Dopo aver pagato ho sentito le urla di una donna nel parcheggio e dal vetro ho visto un uomo che la teneva per i capelli. Ho scambiato uno sguardo con un altro cliente, è stato un attimo. Si capiva che la donna chiedeva aiuto, che c’era un rischio ma dovevamo fare qualcosa. Avevo un ombrello in mano, vista la pioggia, e quando sono uscito ho aspettato il primo momento di distrazione per colpirlo. Ce l’avevo a un braccio di distanza. E intanto l’altro cliente gli dava una botta alle spalle. Così lui, che stava trascinando la signora, ha lasciato la presa».

La coltellata

Anche lui si è preso «Una coltellata all’orecchio. Ha anche perforato la cartilagine. Al pronto soccorso mi hanno dato dodici giorni di prognosi. Ma ho capito che perdevo sangue un po’ più tardi, me lo hanno detto al supermercato». Ma la donna si è salvata: «Sì, altre persone l’hanno afferrata e l’hanno trascinata all’interno, al sicuro. Intanto, con altri passanti, abbiamo messo quell’uomo a terra, neutralizzandolo. Un minuto dopo sono arrivati i carabinieri». E ci tiene a dire che «tante persone, di età diverse, si sono mosse per salvare quella signora. Non sono stato io da solo, ci tengo a sottolinearlo. È stata un’unione di forze, un lavoro di squadra senza il quale, probabilmente, sarebbe successo il peggio».

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