I soldati ucraini che hanno disertato in Francia: «Erano nelle caserme, avevano diritto di uscire»
Diverse decine di soldati ucraini in servizio nella 155a Brigata meccanizzata Anna di Kiev hanno disertato durante l’addestramento militare in Francia. A confermarlo all’agenzia di stampa France Presse un funzionario dell’esercito di Parigi. «C’è stato un certo numero di diserzioni, che però restano molto marginali rispetto al numero di persone che hanno seguito la formazione», ha detto il funzionario. Aggiungendo: «Erano nelle caserme francesi, avevano il diritto di uscire». La 155a Brigata meccanizzata intitolata ad Anna di Kiev, attualmente schierata sul fronte di Pokrovsk, ha seguito un addestramento in Francia.
La cattiva gestione
Negli ultimi giorni erano emerse accuse di cattiva gestione nei confronti della brigata, un progetto di punta in base al quale i partner di Kiev aiuteranno ad addestrare nuove formazioni militari ucraine e forniranno equipaggiamento pesante. L’unità ha circa 5.800 soldati. Quasi 2.000 di loro hanno seguito l’addestramento in Francia. La rivista ucraina Censor.net ha detto che i soldati dell’unità, ora dispiegati nei pressi di Pokrovsk, hanno subito perdite e sono rimasti assenti senza permesso in gran numero a causa della scarsa capacità di comando e organizzazione da parte dell’Ucraina .
Il giornalista Yurii Butusov ha raccontato che in Francia circa 50 disertori si sono aggiunti alle centinaia che hanno abbandonato i loro incarichi prima ancora che l’unità fosse schierata al fronte. Il numero di disertori ammonterebbe a 1.700. Sebbene l’unità fosse stata rifornita di nuove reclute, queste spesso non erano state sottoposte a un “processo di selezione appropriato”, ha aggiunto il giornalista.
La diserzione
Mykhailo Drapatyi, comandante delle forze di terra ucraine, ha riconosciuto, in una conferenza stampa del 6 gennaio, i problemi degli alti tassi di diserzione e di disorganizzazione: «Ci sono problemi, e ci sono stati problemi nel personale, nella formazione e in parte nel personale di comando. Tutto questo è stato analizzato consapevolmente e sono state tratte le conclusioni». Il 2 gennaio l’Ufficio statale investigativo dell’Ucraina ha avviato un’indagine. Il 5 il comandante in capo Oleksandr Syrskyi ha ordinato di potenziare la brigata con i droni.