In Evidenza Cecilia SalaElon MuskGiorgia Meloni
POLITICACorte costituzionaleCSMGoverno MeloniInchiesteRiforma giustizia

Il Csm stronca la riforma della giustizia di Meloni: «Separazione delle carriere incostituzionale, così il governo controllerebbe i pm»

08 Gennaio 2025 - 22:53 Diego Messini
Il parere del Consiglio superiore della magistratura votato ad ampia maggioranza: «Si creerebbe un corpo autoreferenziale, dal potere senza precedenti»

Il Consiglio superiore della magistratura ha stroncato in un parere votato ad ampia maggioranza la riforma della Giustizia del governo Meloni, in particolare per quanto riguarda la cosiddetta separazione delle carriere di magistrati e pubblici ministeri. Tale prospettiva «non trova riscontro nella giurisprudenza costituzionale» e non si comprende in che modo «possa contribuire a migliorare qualità ed efficienza della giurisdizione», si legge nel testo del parere approvato stasera dal Csm con 24 voti a favore, compresi quelli di tutti i membri togati, e un’astensione. La riforma voluta dal governo Meloni è contenuta in un disegno di legge costituzionale appena approdato alla Camera. Il parere del Csm, non vincolante, la stronca, puntando il dito contro la pericolosa “fusione” tra potere esecutivo e giudiziario che comporterebbe. «Porterebbe alla creazione di un corpo separato di funzionari pubblici numericamente ridotto e altamente specializzato, deputato alla direzione della polizia giudiziaria e all’esercizio dell’azione penale, un corpo essenzialmente autoreferenziale», osserva il Csm con riferimento ai “nuovi” pubblici ministeri che nascerebbero. Si tratterebbe in ultima analisi del «potere dello Stato più forte che si sia mai avuto in alcun ordinamento costituzionale dell’epoca contemporanea, per cui sarà ineluttabile che di esso assuma il controllo il potere esecutivo», è l’allarme lanciato.

In copertina: Il vice presidente del Csm Fabio Pinelli durante il plenum – Roma, 8 gennaio 2025 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Articoli di POLITICA più letti
leggi anche