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Il padre di Ramy e le frasi dei carabinieri, la rabbia dopo il video dell’inseguimento: «Non hanno figli?»

08 Gennaio 2025 - 14:43 Giovanni Ruggiero
Yehua Elgaml, padre di Ramy
Yehua Elgaml, padre di Ramy
L'uomo si dice ancora fiducioso nella giustizia, che potrà svelare «l'altra metà della verità» sulla morte di suo figlio

Il solo conforto per il padre di Ramy è che le nuove immagini sulla morte di suo figlio porterebbero «la verità». D’altra parte Yehia Elgaml si dice arrabbiato «più del giorno dell’incidente – spiega a Repubblica – perché ho visto Ramy morire davanti ai miei occhi». Il video diffuso da Tg3 e TgLa7 mostra l’inseguimento dei carabinieri a Milano ripreso dall’interno della gazzella. I militari quella sera avrebbero tallonato lo scooter su cui viaggiava il 19enne e guidato dal 22enne Fares Bouzidi.

«Non hanno figli loro?»

Yehia Elgaml parla dalla stanza in cui dormiva suo figlio, nel loro appartamento al quartiere Corvetto di Milano. La sua amarezza è forte soprattutto per il dialogo che si scambiano i carabinieri alla fine del filmato: «Ho sentito i ragazzi dei carabinieri, i loro commenti, “è caduto, è caduto” – dice il padre di Ramy – non parlano bene, è una cosa brutta. Ma non hanno figli loro? Venti minuti a inseguire due ragazzini».

«Questa è solo mezza verità»

A poche ore dalla morte di suo figlio, nel quartiere Corvetto la tensione era salita alle stelle e gli scontri per le strade tra i ragazzi della zona e le forze dell’ordine sembravano inevitabili. Allora come oggi, Yehia Elgaml cerca di calmare gli animi e ribadisce: «Ho ancora fiducia nella giustizia, per due carabinieri che hanno sbagliato, gli altri sono giusti. La verità non è ancora completa però, questa è solo una metà. Per l’altra metà, aspettiamo la giustizia».

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