Il padre di Ramy e le frasi dei carabinieri, la rabbia dopo il video dell’inseguimento: «Non hanno figli?»
Il solo conforto per il padre di Ramy è che le nuove immagini sulla morte di suo figlio porterebbero «la verità». D’altra parte Yehia Elgaml si dice arrabbiato «più del giorno dell’incidente – spiega a Repubblica – perché ho visto Ramy morire davanti ai miei occhi». Il video diffuso da Tg3 e TgLa7 mostra l’inseguimento dei carabinieri a Milano ripreso dall’interno della gazzella. I militari quella sera avrebbero tallonato lo scooter su cui viaggiava il 19enne e guidato dal 22enne Fares Bouzidi.
«Non hanno figli loro?»
Yehia Elgaml parla dalla stanza in cui dormiva suo figlio, nel loro appartamento al quartiere Corvetto di Milano. La sua amarezza è forte soprattutto per il dialogo che si scambiano i carabinieri alla fine del filmato: «Ho sentito i ragazzi dei carabinieri, i loro commenti, “è caduto, è caduto” – dice il padre di Ramy – non parlano bene, è una cosa brutta. Ma non hanno figli loro? Venti minuti a inseguire due ragazzini».
«Questa è solo mezza verità»
A poche ore dalla morte di suo figlio, nel quartiere Corvetto la tensione era salita alle stelle e gli scontri per le strade tra i ragazzi della zona e le forze dell’ordine sembravano inevitabili. Allora come oggi, Yehia Elgaml cerca di calmare gli animi e ribadisce: «Ho ancora fiducia nella giustizia, per due carabinieri che hanno sbagliato, gli altri sono giusti. La verità non è ancora completa però, questa è solo una metà. Per l’altra metà, aspettiamo la giustizia».