Pasticcio processo telematico, la procura di Roma sospende l’App. L’invito ai magistrati: «Redigere gli atti in modo analogico»
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La Procura di Roma sospende l’App sul processo penale telematico. L’ufficio giudiziario più grande di Italia, dopo la decisione presa anche dal Tribunale che ha «evidenziato numerosi malfunzionamenti» dell’applicazione, ha invitato i magistrati a redigere gli atti «in forma di documenti analogici» e invita a «depositare – si legge nel provvedimento firmato dal procuratore capo Francesco Lo Voi – con modalità non telematiche atti, documenti, richieste e memorie» da oggi e fino al 31 gennaio. Nell’atto si motiva la decisione anche alla luce del fatto che «ai nuovi flussi» di atti «in molti casi non risultano presenti in app i relativi modelli». Le scorse settimane il Consiglio superiore della magistratura aveva avvertito sul rischio di paralisi del sistema definito «inidoneo a gestire un settore strategico quale è la giurisdizione penale» per via dei crash continui. Ma il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha continuato, concedendo una proroga di tre mesi sia del cartaceo e digitale per i giudizi abbreviato, immediato e direttissimo.