Satnam Singh, giudizio immediato per Antonello Lovato: cosa rischia l’imprenditore che abbandonò il bracciante in fin di vita senza un braccio
Sarà processato con giudizio immediato Antonello Lovato, accusato di omicidio volontario per la morte di Satnam Singh, bracciante indiano trentunenne abbandonato in strada davanti alla sua abitazione con il braccio amputato e morto in ospedale il 19 giugno 2024. Singh era rimasto ferito mentre lavorava per l’azienda agricola dell’imprenditore, la AgriLovato a Borgo Santa Maria, in provincia di Latina. La prima udienza davanti alla Corte d’Assise di Latina si terrà l’1 aprile 2025 e con essa si aprirà direttamente il dibattimento, saltando quella preliminare, in cui vengono formalizzate le accuse. A richiedere il giudizio immediato è stata la procura di Latina trovando il favore del tribunale. Secondo l’articolo 575 del codice penale Lovato rischia almeno 21 anni di reclusione.
La «condotta disumana» di Antonello Lovato
Lovato è stato arrestato lo scorso 2 luglio in seguito all’abbandono del bracciante in un lago di sangue. Secondo le ricostruzioni, se fosse stato portato in ospedale immediatamente, si sarebbe potuto salvare. Invece, il titolare lo ha caricato sul proprio furgone per poi abbandonarlo, secondo quanto ha raccontato la moglie di Singh: Sony. Dopo due giorni di ricovero, il bracciante è deceduto. In sua difesa, contrariamente a tutti i testimoni della vicenda, Lovato sostiene che fosse stata la moglie di Singh a chiedere di che venisse riportato a casa. D’altro canto, il giudice per le indagini preliminari aveva descritto il comportamento di Lovato come una «condotta disumana e lesiva dei più basilari valori di solidarietà».