Taharrush Gamea: un rituale di molestie collettive dietro gli stupri di Capodanno in piazza Duomo a Milano?
Un rituale di molestie collettive. In segno di disprezzo nei confronti delle donne. Questa è l’ipotesi di indagine della procura di Milano sui presunti stupri di Capodanno in piazza Duomo a Milano. Denunciati da una ventenne belga e da cinque suoi amici. Gli inquirenti puntano su tre filmati che potrebbero aver catturato i momenti degli abusi sessuali. E si parla del fenomeno della «taharrush gamea». Ossia le «molestie collettive» andate in scena sempre a Milano nei confronti di una decina di vittime nel Capodanno 2022. Secondo gli accertamenti altre persone hanno fatto sapere di aver subito aggressioni. Mentre la 20enne di Liegi ha detto che si trattava di «giovani con bandiere della Palestina, della Turchia, dell’Iraq». E che le «toccavano ovunque».
Taharrush Gamea
Taharrush gamea (o più correttamente taharrush jama) è un’espressione in lingua araba che designa un’aggressione sessuale di massa nei confronti di una donna. Se ne è parlato per la prima volta in Egitto nel 2015, perché utilizzata dalla polizia verso le donne che manifestavano a Il Cairo a piazza Tahir. Nel 2016 l’espressione Taharrush Gamea venne usata dalle autorità tedesche per definire quanto successo a Colonia durante il Capodanno, quando numerose donne denunciarono di aver subito rapine e molestie sessuali da gruppi di uomini di aspetto nordafricano o arabo. Episodi simili sono stati denunciati anche ad Amburgo, oltre che a Zurigo, Salisburgo ed Helsinki. A Milano nel Capodanno 2022 nove giovani denunciarono molestie in piazza. Un rapporto della polizia tedesca nel 2016 affermava che 16 dei 19 sospettati di molestie venivano da Marocco e Algeria.
Laura Barbier
La ragazza belga che ha denunciato molestie nel Capodanno 2025 a Milano si chiama invece Laura Barbier. Studentessa di Anthisnes, una trentina di chilometri da Liegi, ha denunciato a un giornale online del suo paese e poi è stata ascoltata anche dalla polizia italiana. Che ha trovato nel frattempo tre filmati sulle molestie. In due si vedono la vittima e i suoi cinque amici. Il terzo, spiega oggi Repubblica, ha registrato un movimento della folla che potrebbe essere quello in cui la ragazza e due sue amiche sono state circondate e molestate da un gruppo di giovani. Che lei ha identificato come immigrati nordafricani e asiatici. E che hanno usato la stessa tecnica criminale utilizzata tre anni prima nello stesso posto quando le vittime furono una decina.
La denuncia formale
Laura Barbier depositerà oggi la denuncia formale. E le saranno mostrati dagli investigatori della Mobile di Milano i video. Indaga la pubblica ministera Alessia Menegazzo con l’aggiunta Letizia Mannella. I pm sospettano che anche questa volta gli aggressori si siano mossi con quella strategia. La ragazza, infatti, ha dichiarato che da un gruppo di ragazzi con bandiere di «Palestina, Turchia, Iraq, Pakistan» sono partiti dei fuochi d’artificio ad altezza d’uomo. A quel punto per sfuggire dalla calca con gli amici si è diretta in Galleria. «Entrando siamo stati accerchiati da una quarantina di uomini che avevano dai 20 ai 40 anni che ci hanno bloccato la strada e non ci hanno lasciato passare. È lì che sono cominciati i palpeggiamenti», ha raccontato.
I video
Nei filmati Laura Barier appena dopo la mezzanotte entra in galleria e ne esce verso l’una. Lei ha raccontato che un italiano di 40-50 anni l’ha aiutata: «Voleva salvare sua moglie che era a fianco a me e urlava con tutte le sue forze», «ha trascinato anche me fuori dal gruppo prendendomi il braccio». Gli investigatori hanno sentito una coppia di Reggio Emilia (la donna ha subito abusi), che però non ha confermato la circostanza. Nessuno degli 800 agenti presenti in piazza Duomo ha detto che la giovane ha chiesto aiuto. E nemmeno che una agente che «aveva le lacrime agli occhi» le avrebbe risposto di non poter far nulla.