Donald Trump non andrà in carcere per il caso Stormy Daniels e non pagherà neanche una multa. Le motivazioni
Donald Trump non pagherà alcuna pena per il caso Stormy Daniels. Dopo mesi di rinvii, il tribunale di New York ha sancito la colpevolezza del tycoon – reo di aver pagato illegalmente la pornostar Stormy Daniels per comprare il suo silenzio negli ultimi mesi di campagna elettorale del 2016 – senza infliggere alcuna pena al futuro presidente. «Questo caso è stata una brutta esperienza ed un fallimento del sistema giudiziario di New York. Sono innocente, è stata una caccia alle streghe per danneggiare la mia reputazione», ha detto il tycoon collegato in video con l’aula di tribunale.
Le ragioni della sentenza e il legame con le elezioni presidenziali
Juan M. Merchan, giudice del tribunale di New York, ha condannato Trump a una «scarcerazione incondizionata», una formula di condanna «rara e clemente» secondo il New York Times. Questo significa che Trump non sconterà alcun giorno in carcere e non dovrà pagare alcuna multa. Una scelta che – ha ammesso il giudice durante la lettura della sentenza – è legata a doppio filo alle elezioni presidenziali: «Sono stati i cittadini di questa nazione a decidere di recente che ancora una volta dovrebbe avere i benefici di quelle protezioni che includono, tra le altre cose, la clausola di supremazia e l’immunità presidenziale. È attraverso quella lente e quella realtà che questa corte deve determinare una sentenza legittima. Questa corte ha stabilito che l’unica sentenza legittima che consente di emettere di una sentenza di condanna, senza violare la più alta carica del Paese, è la scarcerazione incondizionata».
La sentenza riconosce dunque la sua colpevolezza e macchia la sua fedina penale. Il 30 marzo 2024, la giuria aveva giudicato Trump colpevole di 34 capi d’imputazione per falsificazione di documenti aziendali. Da allora, il presidente-eletto – che il prossimo 20 gennaio si insedierà nuovamente alla Casa Bianca e inizierà il suo secondo mandato – le ha provate tutte per cercare di fermare il procedimento. Nei giorni scorsi, i suoi avvocati si sono rivolti addirittura alla Corte Suprema – a maggioranza conservatrice – nella speranza di ottenere una sospensione d’urgenza del processo. I giudici, però, hanno bocciato la richiesta di Trump.
Il primo presidente Usa condannato
La sentenza di condanna del tribunale di New York arriva a dieci giorni dalla cerimonia di insediamento di Trump nello Studio Ovale. Un appuntamento a cui il tycoon si presenterà nelle vesti di primo presidente nella storia degli Stati Uniti a essere stato condannato penalmente. Anche dopo essere entrato in carica, Trump non sarà in grado di graziare se stesso, perché l’autorità di perdono presidenziale si applica solo alle accuse federali e non – come nel caso Stormy Daniels – a quelle statali. Il tycoon, in ogni caso, ha già annunciato che intende fare ricorso contro la decisione della corte di Manhattan. «Farò appello contro questo caso e sono fiducioso che la giustizia prevarrà», ha commentato Trump sul suo social Truth prima ancora di recarsi in aula di tribunale. «I patetici e morenti resti di questa caccia alla streghe contro di me – ha aggiunto – non ci distrarranno».
Foto di copertina: EPA/Allison Robbert