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Alessandro De Franciscis, il medico di Lourdes e i 4 miracoli in 15 anni: «Ma le guarigioni non sono mai contro la Natura»

11 Gennaio 2025 - 05:36 Alba Romano
alessandro de franciscis lourdes
alessandro de franciscis lourdes
Presiede il Bureau des constatations médicales. E dice di aver visto molte guarigioni scientificamente inspiegate: «Una volta mi ha esaudito»

Il pediatra Alessandro de Franciscis è il primo italiano a presiedere il Bureau des constatations médicales di Lourdes. L’ufficio è stato istituito nel 1883 per indagare sui presunti miracoli che avvengono nel santuario mariano che si trova ai piedi dei monti Pirenei. De Francis vive e lavora a Lourdes da 15 anni. Il suo ambulatorio si trova a 400 metri dalla Grotta di Massabielle. Ovvero dal luogo in cui la quattordicenne Bernadette Soubirous raccontò di aver visto apparire la Vergine per 18 volte dall’11 febbraio al 16 luglio 1858. Ha emesso i voti di castità, povertà e obbedienza.

La lite con Netflix

E ha litigato con Zack Efron. Rifiutandosi di girare un’entrata in scena per un documentario proprio su Lourdes. «Manca il prologo, però. Efron mi aveva messo a soqquadro l’ufficio e fatto firmare decine di liberatorie, persino per le foto appese alle pareti, compresa quella di Bernadette, prima santa di cui esista un’immagine vera. La veggente, costretta a stare in posa 20 minuti per quel dagherrotipo, alla fine lamentava d’aver fatto la più grande penitenza della sua vita. A me è capitato altrettanto con Netflix», dice oggi al Corriere della Sera. Nell’intervista con Stefano Lorenzetto De Franciscis sostiene che a Lourdes si può guarire: «Mi diverto sempre a sconcertare l’uditorio, come ho fatto di recente a Napoli, quando nell’aula magna della facoltà di medicina ho turbato i presenti dicendo loro: diffidate di me, perché nel terzo millennio credo nei miracoli di guarigione, credo nella resurrezione dei morti, credo che nell’ostia ci sia Gesù».

I quattro prodigi

De Franciscis dice di aver constatato quattro prodigi in quindici anni: «L’ultimo, riconosciuto dalla diocesi di Liverpool lo scorso 8 dicembre, riguarda John Traynor, morto nel 1943. Marinaio della Royal Navy, ferito alla testa nella Prima guerra mondiale, soffriva di epilessia e crisi convulsive. Per farle cessare, gli trapanarono il cranio: perse l’uso delle gambe e la capacità di generare. Nel 1923 arrivò da emiplegico a Lourdes. Nel 1926 ci tornò risanato da barelliere. Era anche diventato padre». Tra i miracolati che ha conosciuto ci sono «Vittorio Micheli di Trento, guarito da un osteosarcoma del bacino e della testa del femore. Luigina Traverso, suora di Alessandria, viveva sdraiata nel letto in posizione fetale per una lombosciatica paralizzante e un meningocele. Danila Castelli di Bereguardo, madre di quattro figli, stava morendo di feocromocitoma, tumore del surrene che le causava picchi d’ipertensione fino a 300 di minima. Bernadette Moriau, suora francese di Beauvais, paralizzata da 42 anni per la sindrome della cauda equina, fu la prima che esaminai. Ero arrivato a Lourdes da tre mesi».

Gli eventi inspiegati

Quelli di Lourdes, spiega il medico, sono «eventi inspiegati. Nei 167 anni dalle apparizioni sono stati oltre 7.000, solo 71 dei quali dichiarati miracoli». Quando arriva una segnalazione lui informa «l’Ordine dei medici di Tarbes, capoluogo degli Alti Pirenei, e convoco i colleghi presenti a Lourdes. C’è un registro degli alberghi in cui soggiornano. Ciascuno consulta la cartella clinica ed esprime la sua opinione, anche se è ateo. Parliamo di medicina, non di fede». Per accertare un miracolo «devono ricorrere tutti i sette criteri fissati dal cardinale Prospero Lambertini, il futuro papa Benedetto XIV che avviò la riabilitazione di Galileo Galilei: diagnosi certa; prognosi grave; guarigione imprevista; guarigione istantanea; guarigione completa; guarigione durevole nel tempo; guarigione scientificamente inspiegata».

Il caso

Se le condizioni ricorrono «giriamo il caso al Comité médical international di Lourdes, composto da 38 luminari della medicina mondiale: 6 gli italiani, incluso me, segretario. Il Cmil si esprime con votazione segreta. Spetta poi alla Chiesa riconoscere il miracolo». De Franciscis dice di aver imparato che «le guarigioni di Lourdes non sono mai contro le leggi di natura. Sa che cosa mi hanno chiesto tutti i miracolati?». Che cosa? «“Perché è capitato proprio a me?”. Non si conoscevano, non potevano essersi messi d’accordo. Ho avuto una crisi. Ma questa è la libertà di Dio, la gratuità del dono. E meno male, altrimenti i malati a Lourdes si suiciderebbero». Infine, dice di aver chiesto anche un miracolo per i suoi cari: «Spesso. Miracoli di guarigione e di conversione. Una volta mi ha esaudito». Di chi si trattava non vuole dirlo: «Non conta. Era un tumore del pancreas, fra i più insidiosi. È stato sconfitto».

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