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Ministeri, Carabinieri, Atac. Gli hacker filorussi attaccano i siti web italiani: «L’Italia pensi alla sua sicurezza e non all’Ucraina»

11 Gennaio 2025 - 11:55 Antonio Di Noto
hacker filorussi ministeri
hacker filorussi ministeri
I siti sono stati colpiti a partire dalle 7 di stamattina: la tecnica del geofencing ha contribuito a limitare i danni

Questa mattina il gruppo hacker filorusso Noname057(16) ha lanciato una nuova serie di attacchi informatici contro i siti di ministeri, istituzioni e aziende italiane in risposta al sostengo del nostro Paese all’Ucraina. Le operazioni, condotte tramite la tecnica del Ddos (Distributed Denial of Service), hanno causato temporanee interruzioni dei servizi e disagi che al momento non sembrano essere stati critici. Tra i portali colpiti si annoverano quelli dei ministeri degli Esteri e delle Infrastrutture, oltre a Consob, Carabinieri, Marina, Aeronautica e aziende di trasporto pubblico come Atac a Roma, Amat a Palermo e Amt a Genova. La maggior parte dei siti è già in fase di ripristino.

Gli hacker filorussi: «L’Italia pensi a sé stessa, non all’Ucraina»

Gli attacchi, sono simili a quelli lanciati due settimane verso i siti di Linate e Malpensa. I primi sono iniziati intorno alle 7 del mattino e hanno causato interruzioni dei servizi per circa un’ora. Il gruppo hacker ha rivendicato l’azione tramite Telegram, criticando la premier Giorgia Meloni per il suo sostegno all’Ucraina. «Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha confermato il continuo supporto all’Ucraina in un incontro con Zelensky durante la sua visita a Roma», si legge nel messaggio che sfida il nostro Paese. «L’Italia dovrebbe iniziare ad aiutare se stessa e, prima di tutto, la sua sicurezza informatica».

Cosa sono gli attacchi Ddos usati dagli hacker russi e come funziona la difesa del geofencing

Gli hacker filorussi hanno usato attacchi di tipo Ddos (Distributed Denial of Service). Si tratta di azioni malevole in cui un gran numero di dispositivi inonda un server o una rete con richieste di accesso, sovraccaricandone le risorse e rendendo inaccessibile il sito web agli utenti che vorrebbero usarlo veramente. Gli attacchi Ddos vengono spesso usati per colpire aziende, infrastrutture informatiche e servizi pubblici. Per contrastarli, l’agenzia nazionale per la cybersicurezza ha adottato la strategia del geofencing: una tecnologia che utilizza la geolocalizzazione per limitare l’accesso a una rete o a un servizio digitale solo a determinate aree geografiche. Bloccando il traffico proveniente da regioni sospette, il geofencing riduce significativamente il volume di richieste fraudolente.

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