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Bologna, la studentessa fuorisede che ha lavorato per otto euro l’ora: «Ci insegnavano a non battere lo scontrino»

11 Gennaio 2025 - 07:11 Alba Romano
La storia di Martina: quando sono andata via non ho preso il Tfr

Martina ha 27 anni ed è una studentessa fuorisede a Bologna. Per arrotondare fa la cameriera. E oggi racconta la sua esperienza all’edizione locale di Repubblica: «Era il mio primo impiego, prendevo la borsa di studio, ma il contributo arrivava a gocce, il costo della stanza non era indifferente, ho accettato. All’inizio ho pensato questa flessibilità potesse tornarmi utile, avrei potuto lasciare quando volevo. Ma poi, a un certo punto, un contratto mi è servito». A quel punto «era il 2022, mi ero spostata in un ristorante del quadrilatero. All’inizio i proprietari hanno fatto ‘gli gnorri’, poi su mia insistenza hanno accettato, ma senza farmelo vedere o firmare. Avevo chiesto un part-time, loro hanno optato per un apprendistato di 12 ore, a fronte delle 24/30 che svolgevo settimanalmente. A metà mese una parte dello stipendio arrivata tramite bonifico, il resto fuori busta».

Otto euro l’ora

Lei veniva pagata «otto euro l’ora, so di colleghi pagati molto meno, ma per me resta poco se commisurato allo stress e ai chilometri, fatti dentro e fuori. Il titolare disponeva di varie attività in centro e all’ultimo momento ti mandavano da un’altra parte all’altra, altri colleghi, altri spazi. Per non parlare degli straordinari, mai pagati come tali ma solo come ore in più e un po’ sul conto, un po’ a mano». E rivela che le insegnavano «a non battere lo scontrino, ma a stampare a chi pagava in contati solo un pre-conto. Inganna, sembra uno scontrino ma è il riepilogo di ciò che si è ordinato. il proprietario ci osservava con le telecamere da casa e sgridava se non c’era gente».

Il licenziamento

A un certo punto è andata via: «Sì, e senza TFR, senza liquidazione, niente di niente. Quando passo di lì e vedo la gente accomodata fuori, mi chiedo: com’è possibile che certe cose avvengano alla luce del sole?» Al momento lavora «in periferia, in una trattoria: 9 euro l’ora, un clima più tranquillo. E non penso sia un caso, che si trovi una situazione migliore fuori dal centro».

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