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Ristrutturazioni, i nuovi requisiti per il bonus casa al 50%: «Solo se è l’abitazione principale anche durante i lavori»

11 Gennaio 2025 - 08:47 Ugo Milano
bonus ristrutturazione casa abitazione principale
bonus ristrutturazione casa abitazione principale
La norma è contenuta nella legge di Bilancio 2025, e sembra escludere la possibilità di accedere alle detrazioni più consistenti chi compra una casa per ristrutturarla e farla diventare la propria abitazione principale ma nel frattempo vive altrove

Nella legge di bilancio 2025, quasi tutti i bonus casa sono legati a un requisito: possono essere applicati solo su edifici adibiti ad abitazione principale. Una norma che secondo quanto riporta oggi il Sole 24 Ore, rischia di tagliare fuori dalle agevolazioni fiscali migliaia di persone. Il caso più emblematico è quello di chi vive altrove mentre ristruttura (quella che diventerà) la propria abitazione principale, che dovrebbe accontentarsi di una detrazione del 36% – dedicata alle seconde case – e non del 50%.

Cosa si intende per «abitazione principale»

Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir) all’articolo 10 definisce l’abitazione principale come «quella nella quale la persona fisica, che la possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale, o i suoi familiari dimorano abitualmente». Una definizione simile si incontra all’articolo 43 del Codice civile: «luogo in cui la persona ha la dimora abituale». Entrambe sembrano tagliare fuori chi compra una casa usata per ristrutturarla e fa i lavori mentre continua a vivere nella dimora precedente, dato che non sembra possibile stabilire la propria dimora nell’edificio da ristrutturare.

I numeri delle ristrutturazioni: quanti rischiano

A poter essere intaccati dalla norma sono potenzialmente centinaia di migliaia di cittadini che potrebbero vedersi erogare meno bonus per svariati miliardi di euro. Ogni anno in Italia vengono comprate e vendute circa 700 mila case. Di queste, mezzo milione allo scopo di diventare abitazioni principali. Nel 2019, ultimo anno prima dell’entrata in vigore del Superbonus, le agevolazioni ottenute per i lavori in casa ammontavano a 19,5 miliardi. E quello della ristrutturazione non è l’unico caso dubbio.

Abitazione principale e detrazioni, gli altri bonus coinvolti

Lo stesso vale per il Sisma Bonus, che si applica a chi sostiene interventi per l’adeguamento dell’abitazione agli eventi sismici. La detrazione del 50% solo per chi risiede nella casa oggetto dell’intervento al momento del rogito. Altro interrogativo è quello delle pertinenze, ovvero gli elementi secondari dell’abitazione, come ad esempio il garage. Quale detrazione si applica ai lavori su di esse? Interrogativo simile per tutte le aree comuni dei condomini, poiché non è chiaro se queste rientrano nella definizione di abitazione principale.

Il precedente che fa ben sperare

In passato norme simili sono state chiarite, lasciando ben sperare chi dall’inizio di quest’anno si trova in un limbo. La circolare n. 13/E dell’Agenzia delle Entrate nel 2023 si occupava degli immobili inagibili ristrutturati proprio con il Superbonus attraverso la demolizione e ricostruzione. «Si ritiene che, qualora l’unità immobiliare non sia adibita ad abitazione principale all’inizio dei lavori, il Superbonus spetti per le spese sostenute per i predetti interventi a condizione che il medesimo immobile sia adibito ad abitazione principale al termine dei lavori».

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