La figlia di Gisèle Pelicot, la donna drogata e violentata per anni dal marito: «Mio padre deve morire in carcere. Ha abusato anche di me»
«Mio padre deve morire in prigione. È un uomo pericoloso». Sono le parole di Caroline Darian, figlia di Dominique Pelicot, l’uomo che ha drogato la moglie Gisèle per 10 anni e l’ha fatta violentare da oltre cinquanta uomini. La figlia ha scritto un libro sul caso che si è trovata ad assistere da vicino suo malgrado, e che è diventato ormai uno dei processi più scioccanti della storia recente. E ho smesso di chiamarti papà, è il titolo scelto. L’orrore iniziò a emergere nel 2020, quando Dominique fu arrestato perché beccato a fare foto non consenzienti sotto le gonne di alcune donne in un supermercato. Durante le indagini, la polizia trovò migliaia di foto e video che documentavano gli abusi inflitti a Gisèle, drogata e stuprata da estranei per anni. Per Gisèle Pelicot, la scoperta fu devastante. «Mi annunciò che quella mattina aveva scoperto che Dominique l’aveva drogata per circa 10 anni affinché diversi uomini potessero stuprarla. In quel momento, persi quella che era una vita normale», racconta la figlia Caroline Darian, oggi 46enne, alla Bbc Radio.
I presunti abusi sulla figlia
Anche Caroline fu convocata dalla polizia i giorni della scoperta. Durante l’interrogatorio, le mostrarono due foto: una donna incosciente, in biancheria intima, sdraiata su un letto. «Non capivo che fossi io. Vissi un effetto di dissociazione», dice. Poi l’agente le fece notare un dettaglio: il neo sulla guancia. La realizzazione fu devastante. Caroline sospetta di essere stata anch’essa drogata e abusata da suo padre, ma Pelicot nega e le prove, di fatto, mancano. «È un dolore che non si può descrivere. Quante altre vittime non vengono credute o ascoltate?» si chiede. Oggi Caroline Darian è in prima linea nella lotta contro la “sottomissione chimica”, un crimine spesso invisibile alle donne stesse perché sotto effetto di stupefacenti. La maggior parte delle vittime non ricorda gli abusi subiti, proprio come è accaduto a sua madre e, forse, a lei stessa.
«È un criminale pericoloso»
«Il motivo principale per cui sostengo queste vittime è per creare una distanza da quest’uomo. Lui non è malato. È un criminale pericoloso. Non deve mai uscire di prigione», afferma la figlia di Pelicot. «Quando adesso guardo indietro, non ricordo davvero il padre. Vedo direttamente il criminale. Il motivo principale per cui sono così impegnata a sostenere le vittime invisibili è anche per creare una vera distanza da quest’uomo. Io sono completamente diversa da Dominique», conclude.