Edoardo Ferrario e la satira politica: «Non mi interessa, preferisco raccontare gli elettori» – L’intervista
Il 2025 di Edoardo Ferrario comincia così come aveva concluso il 2024: all’insegna del sold out. Mantova, Livorno, Genova, Roma (due volte), Torino, Milano, chi vive in queste città dovrà aspettare il prossimo giro, o spostarsi lì dove ancora si trova qualcosina, perché i biglietti per le repliche di Performante, ultimo spettacolo di Ferrario, sono andati a ruba. D’altra parte parliamo di quello che possiamo considerare ormai uno dei padri della stand up comedy italiana, attività che svolge da oltre dieci anni, passando da Esami (una delle più visualizzate e meglio riuscite web serie italiane di sempre), per poi passare al palcoscenico. Ferrario, romano, 37 anni – così come tutti gli stand up comedian della sua generazione, quelli che oggi occupano la cima della piramide della nuova comicità italiana – ha invaso con i loro show esilaranti i club dell’intero stivale. Ora è giunto il momento dei grandi teatri, della certificazione sul prodotto della Gialappa’s Band, che qualche comico bravo negli anni lo ha individuato, con quello che è forse il personaggio più riuscito delle ultime stagioni del trio (divenuto ormai duo). Quel «fuffa-guru» di Manuel Pirozzi, che a Open Ferrario descrive così: «una persona che non ha particolari doti, se non quella di avere questa totale fiducia in sé stesso, che è più una cecità al di fuori di sé stesso. Lui è talmente convinto di quello che vuole fare che non riesce a vedere il fallimento che lo circonda e che lo riguarda. Ed è, credo, un paradigma molto contemporaneo».
La stand up e la politica
La stand up comedy sta cambiando le regole della comicità, è forse uno dei pochi campi artistici italiani nei quali l’intellettualismo si sta imponendo sul commerciale, il pop(ular) a tutti i costi, il comico barzellettiere o quello da tormentoni. Attraverso gli spettacoli di stand up, un pò come succede negli Stati Uniti da diversi decenni, è possibile leggere la realtà delle cose, le battute di un attore comico diventano improvvise scariche di verità. Diventa così significativo il fatto che sia una generazione che ha messo leggermente in disparte la satira politica. Spiega Ferrario: «A me la satira politica non interessa perché non mi sembra un terreno così fertile. La politica oggi è uno specchio molto misero dell’elettorato, è la versione peggiore dell’elettorato, è un cane che si morde la coda. Quindi parliamo delle persone, io non parlerò mai del politico, parlerò sempre della persona che lo vota. Oltretutto una certa satira politica tende a deresponsabilizzare l’elettorato. Possiamo dire che un politico è razzista, ma il problema è che l’elettore è razzista e per me è molto più divertente raccontare quello». Al momento le repliche di Performante con biglietti ancora in vendita sono: 13 gennaio Trieste, 14 gennaio Trento, 16 gennaio Ferrara, 17 febbraio Cagliari, 19 febbraio Salerno, 20 febbraio Cosenza e 21 febbraio Lecce.