La paura per il caso Sinner agli Australian Open, la tennista che rifiuta la pomata dopo una puntura. Il sospetto di Panatta sulle date del Tas
Tra i tennisti a Melbourne c’è chi sta evitando le pomate contro le punture di insetti, pur di tenersi quanto più lontano possibile da casi come quello di Jannik Sinner. Alla vigilia dell’Australian Open il clima è tutt’altro che sereno, soprattutto dopo i casi Swiatek e Purcell, già sanzionati. L’altoatesino dovrà aspettare ancora qualche mese, prima di sapere cosa deciderà di lui il Tas di Losanna, che il 16 e il 17 aprile giudicherà il numero uno al mondo per quella contaminazione palesemente involontaria con il clostebol.
La paura del doping in Australia
Che ci sia fobia in Australia è un fatto conclamato. Si veda per esempio la decisione della 22enne britannica Emma Raducanu, vincitrice dell’Open Usa 2021, che è stata punta da un insetto: «Ho avuto una reazione allergica violenta – riporta il Corriere della Sera – mano e caviglia si sono gonfiati di brutto. Mi hanno proposto uno spray naturale per alleviare il fastidio, ho detto di no: non ho voluto rischiare. Controlliamo il controllabile, per il resto siamo tutti sulla stessa barca».
Panatta e la pressione del Tas
Certo la posizione di Sinner non è tra le più invidiabili. Quantomeno per la pressione aumentata dopo dal Tas è stata resa nota la data del giudizio sul suo caso. Secondo Adriano Panatta non proprio una scelta casuale. In una lettera aperta al campione azzurro, Panatta scrive: «Avrebbero potuto dirlo a fine Australian Open, ma hanno preferito farlo ieri, in modo che tu lo tenga bene a mente in questi giorni, quando ti servirà la mente sgombra e positiva per far bene ciò che devi fare. La chiamano pressione, ma che vuoi farci? Tu la conosci bene, è da un anno che ci convivi. E continui a vincere, che è una gran bella risposta a chi questa storia la sta tirando per le lunghe malgrado tu sia stato già assolto, e alla nuova categoria dei tennisti influencer che ne approfittano con grande cattivo gusto per strappare qualche “like” in più».
L’accusa ingiusta per Sinner
Alla fine il procedimento del Tas non sarà nel merito del doping, ma su quanto Sinner possa aver dato troppa fiducia al suo team, scrive Panatta. «Senza riflettere che i team nascono e vivono sulla fiducia e non sarebbero pensabili, al loro interno, atteggiamenti da poliziotto». A Sinner, secondo Panatta, non resta altro che vincere: Più vinci più questo processo, se dovesse risolversi in una condanna, sembrerà ingiusto. Per cui ti posso chiedere solo di continuare a vincere».