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Matteo Berrettini e la serenità ritrovata. La parola d’ordine per tornare a vincere e la svolta psicologica: «Bisogna rinunciare a qualcosa»

12 Gennaio 2025 - 15:33 Giovanni Ruggiero
Matteo Berrettini
Matteo Berrettini
In Australia ritrova l'amico e rivale Jannik Sinner, dopo i trionfi in Coppa Davis. La preparazione atletica con Umberto Ferrara, il nuovo metodo soprattutto mentale per ripartire senza patire la pressione

Matteo Berrettini si prepara all’Australian Open col piglio di chi sente di aver battuto la schiavitù della pressione. In un’intervista a Repubblica, il tennista azzurro commenta la serenità ritrovata dopo gli ultimi anni a dir poco complicati. In particolare gli ultimi due passati in una «continua rincorsa, un cercare di ritornarsi. Fermarsi, ripartire, fermarsi. Non è stato facile».

Sarà che anche a Melbourne la maggior parte degli occhi sono inevitabilmente puntati sull’amico, ma pur sempre rivale in Australia, Jannik Sinner. Certo è che per Berrettini la preparazione che ha preceduto gli Australian Open è stata tutta concentrata su se stesso e la sua sacrosanta serenità: «Questa volta ho potuto lavorare molto al mio obiettivo. Ma con un approccio diverso. Guardando in avanti, lontano. Senza più farmi prendere dall’ansia di dimostrare subito qualcosa, di fare punti, di risalite alla svelta la classifica».

Tutto all’insegna di una nuova parola d’ordine: «La pazienza». Niente rincorsa per recuperare il tempo perso, che non lo è in effetti. «Mettetevi nei panni di un giocatore che ha avuto tanti problemi e vorrebbe spaccare il mondo – confessa Berrettini – Stop. Non facciamoci ingolosire dalle occasioni. Un passo alla volta. Dovremo essere bravi a gestire ogni cosa: i programmi di carico e scarico, soprattutto. Imparando a rinunciare qualcosa. E, attenzione: la vita non è solo prendere a racchettate una pallina».

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