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La reazione della famiglia di Ramy dopo gli scontri ai cortei: «Lui simbolo di unità, no a chi lo usa per scopi politici»

12 Gennaio 2025 - 15:15 Giovanni Ruggiero
Proteste morte Ramy Elgaml
Proteste morte Ramy Elgaml
La famiglia si dissocia dalle violenze scoppiate durante i cortei per la morte del 19enne dello scorso novembre a Milano. L'appello perché finisca la strumentalizzazione «per fini che nulla hanno a che fare con la nostra richiesta di verità»

Arriva ancora una volta dalla famiglia di Ramy Elgaml l’invito ad abbassare i toni. La famiglia del 19enne morto a Milano dopo un inseguimento con i carabinieri «condanna fermamente ogni forma di violenza e vandalismo, che si è verificata nelle manifestazioni delle scorse ore». La nota arriva dopo gli scontri di ieri sera soprattutto al quartiere San Lorenzo a Roma, dove una manifestazione di protesta per il giovane egiziano morto lo scorso 24 novembre è degenerata in una guerriglia con le forze dell’ordine.

La famiglia del 19enne chiede che «la sua figura non venga strumentalizzata per fini che non hanno nulla a che fare con la nostra richiesta di verità e giustizia per cui abbiamo riposto massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine». A trasmettere la nota è stata l’avvocata Barbara Indovina, che assiste i famiglia di Ramy. A proposito degli episodi di violenza a Roma di ieri 11 gennaio, la famiglia di Ramy ribadisce: «desideriamo esprimere con chiarezza e fermezza la nostra posizione riguardo agli avvenimenti che hanno seguito la tragica morte del nostro caro Ramy. La perdita di Ramy è per noi un dolore immenso e insopportabile.

Il nostro unico desiderio è che la giustizia segua il suo corso senza strumentalizzazioni. Siamo profondamente turbati nell’apprendere che il nome di Ramy venga utilizzato come pretesto per atti di violenza. Condanniamo fermamente ogni forma di violenza e vandalismo che si è verificata nelle manifestazioni delle scorse ore. Crediamo che il ricordo di Ramy debba essere un simbolo di unità, non di divisione o distruzione. Il nostro appello è rivolto a tutti coloro che scelgono di onorare la sua memoria: fatelo in modo pacifico e costruttivo, attraverso il dialogo e il rispetto reciproco».

E infine aggiungono i famigliari: «Ci dissociamo da qualsiasi utilizzo politico del nome di nostro figlio. Ramy era un ragazzo pieno di vita, amato dalla sua famiglia e dai suoi amici, e non vogliamo che la sua figura venga strumentalizzata per fini che non hanno nulla a che fare con la nostra richiesta di verità e giustizia per cui abbiamo riposto massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine. Chiediamo a tutti di rispettare il nostro dolore e di unirsi a noi nella ricerca di un percorso che porti a una vera giustizia, senza odio, senza violenza e senza divisioni».

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