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Brescia, sit-in di Extinction Rebellion davanti alla sede di Leonardo. Le attiviste fermate: «Costrette a spogliarci e fare squat» – Il video

13 Gennaio 2025 - 22:02 Alba Romano
I militanti rilasciati dopo 7 ore, con anche Palestina Libera e Ultima Generazione, sono stati 23

«Ci hanno costretto a spogliarci, a fare degli squat. E questo trattamento non lo hanno riservato alle persone di sesso maschile». Questa la denuncia, dopo oltre sette ore di fermo, che arriva da Extinction Rebellion, dopo il rilascio di 23 persone tra attivisti della realtà uniti con Palestina Libera e Ultima Generazione, per via del sit-in davanti alla Leonardo spa di Brescia. Tutte le persone sono state denunciate per “radunata sediziosa” (art 655 cp), “accensioni ed esplosioni pericolose” (art. 703 cp) per aver acceso un fumogeno, per “imbrattamento” (art. 639 cp) per aver scritto Palestina Libera su un muro, e per “concorso morale” (art. 112 cp). Alcuni di loro sono stati denunciati anche per “manifestazione non preavvisata” (art. 18 TULPS) perché hanno mediato con le forze dell’ordine per evitare tensioni e sono state definite “promotrici della manifestazione”. Altri, invece, sono stati espulsi da Brescia con dei fogli di via obbligatori.

Extinction Rebellion, la denuncia delle attiviste

«Nonostante si trattasse di una manifestazione completamente pacifica e tutti i partecipanti avessero fornito i propri documenti identificativi, le forze dell’ordine hanno deciso comunque di condurre le persone in Questura e trattenerle in stato di fermo, in contrasto con quanto previsto dall’articolo 349 del codice di procedura penale», spiegano i manifestanti. «Inoltre, si è appreso che molte delle persone identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato alle persone di sesso maschile», spiegano gli attivisti.

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