Caos treni, la soluzione di Salvini contro guasti e ritardi: «Un taglio delle corse del 15%»
Una taglio delle corse dei treni del 15%. Questa è l’ipotesi che il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sta valutando per ridurre i ritardi e i disagi di chi viaggia sui binari, che negli ultimi mesi si sono fatti particolarmente evidenti e frequenti. La proposta sarebbe arrivata a Salvini dal suo vice, Edoardo Rixi, alcuni mesi fa. Ma sembra diventare sempre più concreta dopo il caos di sabato, quando i treni ad alta velocità si sono fermati per ore a causa di un guasto alla linea sul nodo di Milano. Nel frattempo, Ferrovie dello Stato (Fs) ha aperto un’inchiesta interna per ricostruire la dinamica che ha portato al tranciamento dei cavi e al successivo tracollo della rete ferroviaria.
La rabbia di Donnarumma e le teste pronte a saltare
Gli accertamenti hanno rivelato che a tagliare i cavi dell’alta tensione è stato il pantografo di un treno ad alta velocità, la parte del convoglio che assorbe energia dalla rete elettrica. Ma l’Ad delle Ferrovie Stefano Donnarumma non è soddisfatto: vuole andare più a fondo e capire se ci sono stati errori da parte di qualcuno. Nello specifico, l’amministratore delegato che gode della piena fiducia del governo, potrebbe far saltare qualche dirigente. Questi non sembrano infatti essere altrettanto apprezzati soprattutto dopo l’emergere del problema delle sim esaurite nelle centraline d’allarme, che hanno contribuito ad aggravare il caos del 2 ottobre.
Il taglio delle corse (e degli introiti di Trenitalia)
Quel che è certo è che la rete ferroviaria italiana è sovraccarica. Negli ultimi anni le corse dei treni sono diventate sempre di più, mentre i cantieri del Pnrr hanno ristretto ancor di più il margine d’errore. Di contesto, ci sono i finanziamenti al Fondo Nazionale Trasporti in diminuzione drastica dal 2009. Così, per evitare il tracollo, il ministero dei Trasporti starebbe valutando di ridurre del 15% il numero dei treni circolanti. A riportarlo è la Repubblica, che scrive di una misura a tempo, da edulcorare gradualmente man mano che i cantieri arrivano alla fine dei lavori. L’idea è di offrire meno corse, ma rapide e puntuali. Potrebbe sembrare una soluzione perfetta, se non fosse per le casse di Trenitalia, che subirebbero un duro colpo potendo contare su molti meno biglietti obliterati.