Marina Berlusconi contro Report dopo il servizio su Silvio: «Associano ancora mio padre alla mafia. La loro TV è spazzatura»
«Appartiene alla categoria del peggior pattume mediatico-giudiziario». Non usa mezzi termini Marina Berlusconi per descrivere il servizio che ieri sera la trasmissione di Rai 3 Report ha dedicato a Silvio Berlusconi. La puntata si è concentrata su alcuni retroscena della storia recente italiana. Nello specifico su quanto emerso dalle indagini della procura di Firenze circa le stragi e gli attentati del 1993-1994. Tra queste l’autobomba di Cosa Nostra in via dei Georgofili, nelle immediate vicinanze della Galleria degli Uffizi. «Emergono nuovi dettagli sul ruolo di Marcello Dell’Utri, ancora sotto inchiesta per strage», si legge nella sinossi della puntata. Che prosegue menzionando una «montagna di denaro» che Berlusconi avrebbe ricevuto in relazione alle stragi e «getta nuova luce sulle origini dell’impero del Cavaliere». Secondo il servizio, inoltre, prima di morire Berlusconi avrebbe chiesto a Dell’Utri di rifondare Forza Italia, anche appoggiandosi ai voti dell’estrema destra.
«Silvio Berlusconi e la mafia, tutto archiviato»
Scenari che la figlia del Cavaliere rigetta con fermezza. «Rimestando per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte, utilizzando prevalentemente, addirittura, brani di puntate precedenti, e dando voce a personaggi più che screditati, la trasmissione ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre alla criminalità organizzata». Insiste in una nota scrivendo di «accuse ormai vecchie un quarto di secolo e tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise – sempre su richiesta degli stessi inquirenti – dai Tribunali di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze. Accuse totalmente false finite nel nulla, insomma, così come nel nulla non potrà che finire anche l’ultima di queste inchieste, assurdamente riaperta a Firenze molti anni fa, dopo quattro successive archiviazioni».
Marina Berlusconi: «Report è disservizio pubblico»
Assicura Marina Berlusconi: «Per mio padre parlano i fatti: Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila contro tutte le mafie. I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro esecutivo italiano può vantare: dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010, fino al primo Codice antimafia nel 2011. Ma Report resta fedele al proprio dogma di disprezzo per la verità e per le garanzie processuali, oltre a perseverare nel consapevole esercizio del peggior “disservizio pubblico”, che non danneggia soltanto la memoria di Berlusconi, ma tutti coloro che avrebbero diritto a un’informazione basata sui fatti».
«Faremo ricorso»
E conclude: «Con l’aggravante di accanirsi su un uomo che, scomparso oltre un anno e mezzo fa, non può più difendersi. Report, però, va anche oltre, e nel suo delirio calunniatorio non riesce a trattenersi nemmeno davanti alla morte. I suoi autori non solo hanno scelto di inserire nel loro montaggio alcune riprese del funerale di mio padre senza che ce ne fosse alcuna necessità, ma sono arrivati a irridere quei momenti di cordoglio, sovrapponendo alle immagini del suo feretro una canzonetta ironica: più che una colonna sonora, una colonna infame che viola non solo la deontologia giornalistica, ma il rispetto stesso della dignità umana. Naturalmente faremo ricorso a tutti gli strumenti legali più idonei per reagire a questo ignobile e vergognoso esercizio di pseudo-giornalismo».
Immagine di copertina: EPA / GABRIELE PUTZU