L’altra vittima degli stupri di Capodanno in piazza Duomo a Milano: «Trascinata in un corridoio umano, le loro mani dappertutto»
Una ragazza di 20 anni ha testimoniato in procura a Milano sulle violenze sessuali in piazza Duomo a Capodanno a Milano. Le sue parole confermano quelle della cittadina belga Laura Barbier, che ha dato il via all’indagine. La ragazza, emiliana, ha parlato davanti al procuratore aggiunto Letizia Mannella e alla pubblica ministera Alessia Menegazzo. Con lei c’era un ragazzo che ha confermato la ricostruzione della fidanzata. «Mi sono trovata dentro un corridoio umano, trascinata e accerchiata. Ho sentito le mani di alcuni uomini, mi hanno toccato per alcuni minuti. Ho avuto un profondo senso di paura e pericolo. Non riuscivo a uscirne e il mio compagno cercava con tutte le forze di tirarmi fuori. Solo a fatica ci è riuscito, salvandomi da quel muro umano», ha detto nelle tre ore di interrogatorio.
«Mi hanno toccato per alcuni minuti»
Le violenze sono avvenute all’imbocco della Galleria Vittorio Emanuele II. «Ho visto anche altre ragazze che piangevano», ha detto la giovane secondo la ricostruzione di Libero. L’ora era tra mezzanotte e mezzanotte e 40. La stessa di cui ha parlato Barbier. «Anche io sono finita nella morsa, avevo tanta paura», ha detto la vittima. Lei e il suo ragazzo si stavano muovendo dalla Rinascente verso la fermata dei taxi. Un giovane l’avrebbe agganciata e trascinata «dentro il corridoio umano». Erano in trenta o quaranta, giovani «soprattutto stranieri», e mentre alcuni allungavano le mani, seguendo un «moto ondulatorio», gli altri facevano «da copertura». Tre donne hanno denunciato, ma le vittime in totale sarebbero sette.
Taharrush Gamea
Le descrizioni ricordano la Taharrush Gamea, il rituale di molestie collettive andate in scena anche nel 2022 sempre a Milano. L’espressione in lingua araba designa un’aggressione sessuale di massa nei confronti di una donna. Se ne è parlato per la prima volta in Egitto nel 2015, perché utilizzata dalla polizia verso le donne che manifestavano a Il Cairo a piazza Tahir. Nel 2016 l’espressione Taharrush Gamea venne usata dalle autorità tedesche per definire quanto successo a Colonia durante il Capodanno.