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L’accusa delle ambientaliste: «Costrette dalla polizia a spogliarci». La questura nega: «Da loro solo provocazioni»

14 Gennaio 2025 - 17:29 Giovanni Ruggiero
La risposta della questura di Brescia alla denuncia delle attiviste di Extinction Rebellion. Le accuse sulle perquisizioni umilianti per le sole ragazze

La Questura di Brescia nega quanto denunciato da un’attivista di Extinction Rebellion, secondo la quale sarebbe stata costretta a spogliarsi e umiliata durante una perquisizione. Fermata dalla polizia durante una protesta fuori dallo stabilimento Breda di Leonardo a Brescia ieri 13 gennaio, l’attivista ha detto che in Questura le era stato chiesto di «togliermi le mutande e fare tre squat, per dei controlli a detta loro. Questo trattamento è stato riservato solo a persone femminilizzate. Ai maschi non è stato chiesto di spogliarsi e togliersi i vestiti».

Dalla questura bresciana smentiscono, spiegando che «le proprie attività di indagine e d’ufficio secondo le modalità consone del rispetto dei diritti e delle dignità delle persone». I vertici della polizia bresciana bollano come una provocazione quella dell’attivista ambientalista diffusa in un video. Filmato in cui vengono descritti «atteggiamenti che non appartengono alla Questura di Brescia e ai suoi operatori di polizia».

«Le modalità con cui si svolgono le perquisizioni – concludono dalla questura di Brescia – sono quelle consone alle attività istituzionali di polizia, dunque questi uffici non sono tenuti a rispondere di alcunché. Il rispetto dei diritti delle persone è sempre stato mantenuto in qualunque momento. Tutto quanto è stato fatto è raccolto da precisi verbali redatti dagli uffici. La linea di questa questura è che sul tema quindi non si risponde».

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