Giovani e periferie, dagli stereotipi all’inclusione sociale: il progetto «Present4Future»
C’è un luogo troppo spesso raccontato solo attraverso stereotipi legati all’assenza di aspettative, alla criminalità e al degrado. Realtà dove si è soliti credere che i destini di chi li abitano siano già scritti. È la periferia delle grandi città italiane: aree al margine ben più complesse e articolate di come vengono ripetutamente rappresentate. I quartieri periferici e i milioni di bambini e ragazzi che li attraversano hanno infatti bisogno di essere osservati e soprattutto ascoltati con l’obiettivo, tra gli altri, di valorizzarne le diversità. Da qui parte «Present4Future», il progetto di BPER Banca e Fondazione Gruppo Abele dedicato ai giovani italiani e stranieri tra i 14 e i 24 anni, che sono i protagonisti assieme ai contesti di appartenenza. Lo scopo è favorire l’inclusione sociale, incentivare la partecipazione e la cittadinanza attiva dei giovani attraverso un dialogo intergenerazionale e iniziative territoriali che possano farli sentire parte integrante della propria città. Chiave, questa, per migliorare la condizione dei ragazzi dal punto di vista sociale e culturale e contribuire a offrire uno sguardo diverso sulle periferie. «Un futuro più equo ed inclusivo può partire solo dalla partecipazione attiva delle nuove generazioni», è l’assunto di partenza.
Il progetto e le città coinvolte
Sei le aree periferiche delle città coinvolte nel progetto e dove la carenza di opportunità e le profonde disuguaglianze sociali alimentano frustrazione e senso di abbandono. Che in parte hanno a che vedere con l’inefficacia delle politiche di welfare, ma anche l’inettitudine delle istituzioni di assicurare diritti essenziali, servizi e infrastrutture e, non da ultimo, integrazione. E molto spesso sono associazioni e organizzazioni che si prendono carico di colmare i vuoti. Tra i contesti che hanno ospitato le vicende di «Present4Future», l’hinterland di Milano dove a 18 anni si vuole fuggire, ma a 30 si è spesso costretti a tornare perché nelle aree del centro le case hanno prezzi proibitivi; Tor Bella Monaca, uno dei quartieri più poveri di Roma, con una forte incidenza alla criminalità organizzata.
Ma anche San Paolo e Barriera di Milano a Torino, ex quartieri industriali dove hanno trovato casa tante famiglie arrivate da percorsi migratori; Cornigliano, a Genova, storica sede dell’industria pesante che ospita un unico istituto comprensivo e nessuna scuola superiore, fattore che disincentiva la possibilità per molti ragazzi di proseguire gli studi. Nel Sud Italia, il progetto coinvolge invece i quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio di Napoli, dove tanti minori e adolescenti si trovano in situazioni di povertà economica e culturale dovuta alla dispersione scolastica e alla scarsità di opportunità lavorative e, infine, Palermo, nel quartiere dell’Albergheria, noto come “Ballarò” per il suo mercato, e nel territorio limitrofo, che affronta un’emergenza di spaccio, uso e dipendenza da sostanze stupefacenti, di cui Cosa Nostra gestisce il traffico. Tutti territori con forti similitudini dei bisogni e delle carenze che, più in generale, riguardano la dispersione scolastica, l’avviamento precoce al lavoro, senza tutele, ma anche situazioni “neet” (né studio né lavoro), abuso di droghe o alcol e scarsi stimoli alla partecipazione sociale. Barriere, queste, che contribuiscono a ridurre le possibilità nell’accesso a modelli di riscatto per le nuove generazioni.
Dalla rigenerazione territoriale alle attività culturali: le aree di attuazione del progetto
Sulla base dell’analisi territoriale BPER Banca e Fondazione Gruppo Abele hanno stilato un piano di attività triennale (2022-2024) con l’obiettivo di fornire a tutti i giovani coinvolti iniziative di formazione, aggregazione e orientamento, in grado di favorire la conoscenza delle possibilità offerte da ogni territorio e la consapevolezza di quanto sia importante per loro stessi e la collettività la partecipazione attiva alla vita sociale, civile e culturale. Un’impresa portata avanti anche grazie alla collaborazione con tante e diverse associazioni partner: Gruppo Abele a Torino, Libera Compagnia di Arti e Mestieri a Milano, Arci di Genova, Cubo Libro a Roma, TerradiConfine a Napoli e il coordinamento provinciale di Libera a Palermo.
Nelle sei aree di attuazione del progetto – educazione e formazione, relazioni sociali, democrazia e cittadinanza attiva, rigenerazione urbana, salute e benessere e innovazione politiche e servizi – sono sono state messe in campo specifiche attività che vanno dalla rigenerazione e animazione territoriale alla creazione di spazi destinati a ragazzi e ragazze per lo studio, la lettura, per le attività culturali fino alla gestione di punti di riferimento dove promuovere legami sociali. Ma anche scambi culturali, incontri di formazione, laboratori, percorsi personalizzati con attività educative in accordo con gli istituti scolastici del territorio, centri di ascolto, sportelli psico-pedagogici. Nel progetto sono stati coinvolti 3mila ragazzi, 2mila cittadini e 128 enti.
Il racconto del progetto: la pagina Instagram e il podcast “Sei città”
Nel 2023 è nata anche la pagina Instagram @present4futureitalia, uno spazio in cui i ragazzi e le ragazze raccontano con foto e video le attività del progetto, il quartiere dove vivono, il loro presente e i sogni per il futuro e dicono la loro su tematiche che stanno loro a cuore. A maggio 2024 è stato invece lanciato il podcast “Sei Città”, un racconto itinerante, a più voci e “in presa diretta”, nato con il duplice obiettivo di narrare le periferie attraverso gli occhi e le voci dei loro abitanti ma anche di coinvolgere i giovani che hanno partecipato alle attività del progetto rendendoli essi stessi sia autori sia protagonisti del racconto. Da qui il titolo, che gioca sul doppio significato di “sei” come numero delle città coinvolte e come verbo essere, riflettendo il messaggio chiave del progetto: ognuno è la propria città ed è protagonista del contesto in cui vive. Il podcast promuove una visione più inclusiva e positiva delle periferie urbane, offrendo un racconto itinerante dei territori, dei giovani che li abitano e delle realtà associative che li sostengono, evidenziando le difficoltà, i sogni e le azioni quotidiane per costruire un futuro migliore. Un progetto di inclusione sociale che parte dal presente per (ri)scrivere il futuro.
L’evento
Per celebrare questo percorso e raccontarlo, dando voce e spazio ai suoi protagonisti, BPER Banca e Fondazione Gruppo Abele, hanno organizzato l’evento «Present4Future: Voci e storie di giovani che guardano al futuro», in programma giovedì 16 gennaio 2025, ore 18.00 al BPER FORUM di Modena, Via Aristotele, 33. Nel corso dell’incontro – patrocinato dal comune di Modena – interverranno Fabio Cerchiai, presidente di BPER Banca, Don Luigi Ciotti, presidente di Fondazione Gruppo Abele, Giovanna Zacchi, responsabile Servizio ESG Strategy di BPER Banca, educatori e ragazzi dei territori coinvolti, Valerio Millefoglie, autore e voce del podcast “Sei Città” prodotto da Storielibere.fm, e Open Impact, analista per la valutazione dell’impatto sociale del progetto.
Foto copertina: © LEONARDO CESCO | Progetto «Present4Future»