I figli di Sven Goran Eriksson scoprono la verità sull’eredità. Stangata di debiti: cosa resta dopo la truffa del commercialista
Un debito netto di 4 milioni di euro. È quanto si ritrovano gli eredi di Sven Goran Eriksson, l’ex allenatore di Lazio, Roma, Sampdoria e Manchester City, morto a 76 anni dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro al pancreas. Lo svedese, che è stato tra i manager più apprezzati della sua generazione, in passato aveva ammessa: «Ho avuto uno scarso controllo sulle mie finanze. Non ho idea di quanti soldi ho né dove siano». Non che li abbia sperperati o persi in vizi. Il tecnico svedese fu vittima di un raggiro negli ultimi anni di carriera da parte del suo consulente finanziario, che perse la causa. Eriksson ricevette le sue scuse, ma non i suoi soldi.
La truffa dell’amico consulente
Lo svedese gli aveva affidato la gestione patrimoniale e un investimento per lo sviluppo residenziale di un centinaio di appartamenti nell’Hampshire, e in un progetto di sviluppo di due lotti alle Barbados. Per il tribunale, quel denaro era stato invece utilizzato dal consulente per l’acquisto di una villa ai Caraibi per la sua famiglia. «Lui è l’unica persona sulla terra che odio, gli affidai il compito di custodire i miei soldi e invece mi ha fatto perdere 100 milioni di corone svedesi (circa 10 milioni di euro)», disse in seguito Eriksson. Dopo la sua scomparsa, i figli hanno raccolto tutta la documentazione fiscale e l’hanno presentata all’agenzia statale svedese.
La scoperta dei figli
Dai documenti è emerso un debito complessivo di 10 milioni di euro, e un patrimonio netto superiore ai 6 milioni di euro. La maggior parte del debito è con l’HM Revenue and Customs, l’Agenzia delle Entrate britannica. Gli eredi hanno così deciso di mettere in vendita la villa che il padre aveva acquistato per 500mila euro nel 2002. Eriksson aveva restaurato la dimora del XIX secolo, il Bjorkefors Manor situato sulle rive del lago Fryken, che ora vale quattro volte l’investimento iniziale.
Foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI