Muore a 66 anni il produttore Fausto Cogliati. Le lacrime di Ultimo e Fedez: «Fai buon viaggio»
«Fratello, ti voglio bene, già mi manchi cax. Ciao Fausto» è stato Eros Ramazzotti per primo ad omaggiare Fausto Cogliati, noto autore, producer e vocal coach. Aveva solo 66 anni, non sono note al momento le cause del decesso, ma a seguire una pioggia di ricordi sono piovuti in rete da parte dei numerosi artisti con i quali Cogliati ha collaborato negli anni. L’attività di produttore in album che rappresentano nuovi cult del pop italiano come Cigno nero di Fedez, Amazing di Francesca Michielin, A’ verità di Rocco Hunt, 1995 di Lorenzo Fragola, si mescola alla partecipazione in qualità di chitarrista per artisti come Ultimo, alla collaborazione anche con Alessio Bernabei, Marcella Bella, Diego Naska, Federico Rossi, Fabio Rovazzi, Loredana Bertè, Club Dogo, Drusilla Foer, Elodie, Raphael Gualazzi e Tommaso Paradiso. Cogliati riusciva a far brillare la musica in maniera trasversale e questo lo ha reso uno dei più apprezzati professionisti del pop italiano.
I ricordi degli artisti
Tanti i cuori, tante le foto, qualcuno ha anche aggiunto ricordi specifici, come Francesca Michielin che ricorda i primi anni di carriera, «quando non avevo ancora 18 anni». E ancora «Tu hai saputo valorizzare la mia scrittura, mi hai aiutata a crescere, tra lezioni di songwriting e produzione. Hai segnato i primi anni del mio percorso, quand’ero ancora una ragazzina senza una meta precisa ma con tanta voglia di raccontare, quindi grazie per avermi ascoltata». Le fa eco Fedez, che sullo sfondo di una foto che li ritrae entrambi sul palco scrive: «Grazie a te ho imparato tante, troppe cose. Da Sig. Brainwash al nostro primo S.Siro abbiamo condiviso momenti che difficilmente possono diradarsi nel tempo. Grazie di tutto Faustelly». «Considero il lutto un fatto privato – scrive invece Drusilla Foer – Ma voglio usare la rete perché si sappia quanto io e l’uomo che mi abita siamo stati onorati di aver avuto accanto una persona di tale valore che ci ha donato musica e gentilezza. E sicurezza. Evviva Fausto».
Commosso anche il ricordo di Federico Rossi, metà del duo appena ricostituito Benji&Fede: «Ancora non realizzo di averti visto così qualche giorno fa, ho una valanga di neve nel petto a pensare di averti stretto la mano dicendoti addio. Cosa conta davvero nella vita? Percepisco tutto come un beffardo videogame al quale tu sei rimasto dedito fino all’ultimo tuo respiro consapevole. Le parole non mi escono questa sera mentre vorrei sciogliermi in un pianto illuminante e ristoratore. Hai fatto sembrare facile il non mollare mai mentre la vita stava provando a tutti i costi a farti volare via, tu avevi ancora le tue missioni da compiere, non avresti mai voluto alcuna compassione. “Meglio arrossire prima che impallidire dopo” mi dicesti un giorno, era diventato un po’ il nostro motto. Quanto avevi da dare ancora e ancora. Che quella tua intensità genuina e sincera che dedicavi a tutte le persone che incrociavano il tuo cammino, che la tua profonda calma e il tuo candore dignitoso e diligente all’esistenza, che la tua guida quasi paterna, che tutto quello che ci hai lasciato, tutto questo, non sia stato vano. Ora sul palco della vita avrò un angelo custode in più. Ciao Fausto, ti porterò dentro per sempre». Sentito anche ciò che ha scritto sui sui canali anche Alessio Bernabei, voce dei Follya, ei furono Dear Jack: «Mi hai insegnato il valore della musica, mi hai dato un’anima, un colore, hai fatto arrivare la mia voce alla gente ed io ti sarò grato per sempre. La sicurezza che mi davi tu, col tuo animo gentile, era sempre casa. Non posso credere che non potrò più stringerti».