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Lotito non perdona Bernabè: «Rappresenta la Lazio, mica Cicciolina». Ma il falconiere non lascia Formello

15 Gennaio 2025 - 22:26 Massimo Ferraro
claudio lotito scuse falconiere lazio bernabe perdono
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Il presidente della società biancoceleste non farà nessuno sconto allo spagnolo, dopo che questi ha condiviso il video dell'intervento di protesi al pene

Non basteranno le scuse a Juan Bernabè per tornare a collaborare con la Lazio e far volare nuovamente l’aquila Olympia allo Stadio Olimpico nelle partite casalinghe dei biancocelesti. Parola di Claudio Lotito, che ai microfoni del programma radiofonico La Zanzara ha spiegato che non ha intenzione di perdonare il falconiere, dopo che questi ha condiviso sui social l’esito dell’intervento di protesi peniena a cui si è sottoposto. A operarlo è stato il chirurgo urologo-andrologo Gabriele Antonini, che la Lazio avrebbe escluso dallo staff medico di Formello. «Se fai il falconiere e porti l’aquila, non vai a dire in giro che devi eiaculare due volte al giorno. Altrimenti non fai il rappresentante della Lazio ma del casino», ha esclamato il presidente dei biancocelesti, «questa è la Lazio mica stamo a parla’ de Cicciolina». Intanto, riferisce l’Ansa, Bernabè si sarebbe chiuso nella sua stanza a Formello, dove vive, e non ha intenzione di uscire. Né di andarsene, ma anzi la sua intenzione è quella di chiedere scusa e ottenere il perdono del senatore. Ma a questo punto è difficile pensare che Lotito farà un passo indietro. «C’è un provvedimento preso dal collegio del codice etico che obbliga a intervenire immediatamente. Il falconiere non doveva fare queste cose anche perché è uno che va nelle scuole dove ci sono bambini di 9-10 anni», ha ribadito ancora, «questo ha fatto un danno, la Lazio è una società quotata in borsa e io sono un socio di maggioranza, ma ci sono una serie di organismi preposti al controllo. Se facessi una violazione delle norme sportive non ci sarebbe perdono».

Il falconiere della Lazio Bernabè si scusa con Lotito

Nella serata di mercoledì 15 gennaio sono arrivate le scuse del falconiere, affidate ai social. «Devo chiedere scusa per ciò che è successo, sono pentito, addolorato e provo vergogna nei confronti degli italiani e, soprattutto, dei genitori di bambini minorenni. Chiedo scusa anche alla tifoseria della Lazio che ha sofferto tanto per colpa mia. Chiedo scusa alla dottoressa Mezzaroma, al presidente della società perché rappresenta la Lazio, ma non alla sua persona», il messaggio di Bernabè alla società e ai tifosi, «spero che un domani, quando parlerà con me, abbia un po’ di considerazione nei confronti dei bambini, che amano Olympia, perché Olympia è il simbolo della Lazio. Ho fatto quello che potevo in 15 anni di Lazio, mi assumo la responsabilità delle conseguenze perché sono un uomo, sono qui per pagare». E ha aggiunto: «Non capisco perché tante persone mi insultano, nella vita si può sbagliare. Vi chiedo perdono».

Lotito contro il chirurgo Antonini

Lotito ha quindi attaccato anche il chirurgo, che nel frattempo ha spiegato di voler ricevere delle scuse dalla Lazio. Antonini sostiene che non essendo un dipendente della società, non può essere licenziato. E che era contrario alla divulgazione delle immagini dell’intervento, certamente non l’ha chiesta lui per farsi pubblicità: «Non esiste e non è mai stato concordato alcun accordo di natura mediatica con il signor Bernabé. Desidero sottolineare che, in qualità di chirurgo di fama internazionale, non ho alcun bisogno di pubblicità mediatica», ha detto, ipotizzando che Bernabè abbia agito così ancora confuso per l’anestesia. «È responsabile, secondo me gli ha fatto pure l’operazione gratis per farsi pubblicità. Io risarcire lui? Semmai il contrario. Mi dicono che sono arrivate una marea di richieste di fare quella stessa operazione», ha liquidato la questione Lotito, «la curva ha fatto un comunicato pesantissimo, quei tifosi sono anche genitori. Se non ha capacità di intendere e volere (riferendosi a Bernabè, ndr) allora deve essere internato. Non è un caso fortuito, è voluto e aggravato dalle interviste».

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