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LuGre, cos’è il ricevitore satellitare made in Italy che sta volando verso la Luna: «Batterà ogni record»

15 Gennaio 2025 - 10:16 Antonio Di Noto
Il ricevitore permette di determinare con precisione la posizione di sonde spaziali, e sarà utile nelle future missioni lunari

C’è anche uno strumento italiano sul razzo Falcon 9 di SpaceX che alle 7.11 del nostro fuso orario ha lasciato il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, per dirigersi verso la Luna. Assieme al lander di fabbricazione statunitense BlueGhost e il rover giapponese Resilience, ad arrivare sul satellite del nostro pianeta fra 46 giorni sarà LuGre. Un ricevitore Gps che si appresta a battere il record di distanza per questo tipo di comunicazione. Finora, infatti, nessuno strumento è mai riuscito a captare il segnale satellitare così lontano dalla sua fonte. Attualmente il massimo è la metà della distanza tra la Terra e la Luna, messa a segno da una sonda Nasa. LuGre (Lunar GNSS Receiver Experiment), permetterà di controllare con estrema precisione la posizione di sonde spaziali, fornendo un supporto cruciale per le future missioni lunari.

Il ricevitore spaziale dei record Made in Italy

Lo strumento è motivo d’orgoglio per il nostro Paese, dato che è prodotto interamente in Italia. LuGRE è stato realizzato per l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) da Qascom, azienda di Bassano del Grappa (Vicenza) che ha anche sviluppato il software Defined Radio Receiver. Questo è in grado di misurare con precisione la posizione nello spazio e di ricevere il segnale di radio-navigazione dal Gps (il Global Positioning System, controllato dagli Usa) e Galileo (l’alternativa europea al Gps) ben oltre le loro orbite. Allo sviluppo ha partecipato anche il Politecnico di Torino. Il risultato è uno strumento estremamente sensibile, capace di captare segnali 10 mila volte meno forti di quelli che raggiungono la Terra.

«Tecnologicamente senza eguali»

LuGre toccherà la superficie lunare fra 46 giorni, all’inizio di marzo, atterrando sul Mare delle Crisi. «Aprirà la strada ai futuri sistemi di navigazione per l’esplorazione permanente sul nostro satellite natural. Testimoniando ancora una volta tutta la capacità del nostro settore spaziale con l’offerta di un Made in Italy e di una ricerca a livelli elevati. In grado di dare risposte tecnologicamente avanzate e senza eguali». dichiara in una nota il presidente dell’Asi, Teodoro Valente. E aggiunge: «La missione va a rafforzare i rapporti strategici con gli Stati Uniti e con la Nasa».

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