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Docente di religione denuncia che non c’è l’ora di alternativa a scuola, la preside gli fa mobbing ma viene condannata a 11mila euro di risarcimento

15 Gennaio 2025 - 23:39 Ygnazia Cigna
scuola docente religione mobbing dirigente
scuola docente religione mobbing dirigente
Denigrazioni, ridicolizzazioni a scuola e pressioni per farlo trasferire: i comportamenti vessatori messi in atto dalla dirigente sanzionati dal tribunale di Nocera Inferiore

Una dirigente scolastica è stata condannata a risarcire circa 11mila euro un insegnante di religione per mobbing. È la decisione del tribunale di Nocera Inferiore (Salerno) contro la preside che ha messo in atto una serie di comportamenti vessatori ai danni del docente. Quest’ultimo è stato preso di mira perché aveva iniziato a lamentare la mancata organizzazione delle attività alternative che la legge prevede al posto dell’ora di religione cattolica. Denigrazioni, ridicolizzazioni durante scrutini e collegi docenti, sanzioni disciplinari pretestuose e pressioni sul vescovo per farlo trasferire. Sono questi i comportamenti che la dirigente ha messo in atto contro l’insegnante nell’anno scolastico 2018/2019. Secondo quanto ricostruito nella sentenza, le attività che la preside aveva avviato erano partite troppo tardi (sei mesi dopo l’inizio della scuola) e, soprattutto, non si sovrapponevano all’ora di religione, impedendo così agli studenti di scegliere l’ora di alternativa.

Le sanzioni (annullate) al docente

La dirigente aveva, inoltre, dato ben tre sanzioni disciplinari all’insegnante. Una per omessa comunicazione di assenza, una per aver trasmesso note interne a enti esterni e l’ultima per aver tenuto una lezione in co-docenza senza autorizzazione. Il ministero dell’Istruzione era a conoscenza dei fatti, ma aveva espresso sostegno all’operato della preside. Il tribunale, invece, ha annullato tutte e tre le sanzioni. Per il giudice, le azioni della dirigente erano del tutto sproporzionate ai fatti o, in alcuni casi, anche infondate. Da qui, la decisione di condannare la dirigente a un risarcimento di 10.896 euro per danni all’immagine e alla salute, di cui 5% di danno biologico per disturbo post-traumatico da stress.

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