Treni in tilt tra guasti e ritardi, Salvini parla solo sui social: «Colpa della sinistra». Renzi: «Buffone, dimettiti»
Un intervento di Matteo Salvini in aula sugli ultimi guasti alla rete ferroviaria rischia di arrivare almeno fra 10 giorni. Di certo non oggi, come si aspettavano dalle opposizioni per il question time. Forse dopo la prossima settimana, prova a spiegare il ministro dei rapporti col Parlamento Luca Ciriani. La pressione sul ministro dei Trasporti non sembra destinata a scemare. Soprattutto alla luce dei disagi che anche oggi hanno dovuto affrontare pendolari e viaggiatori su varie tratte d’Italia, tra rallentamenti e cancellazioni.
Così il dibattito passa sui social, con Salvini su X che dà la sua versione sui motivi dei vari guasti: «per recuperare i danni del malgoverno della sinistra, abbiamo avviato un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie di questo Paese, ma Renzi se la prende con me. Ma non doveva ritirarsi dalla politica?». Matteo Renzi da parte sua ribatte sempre su X: «Sei stato al governo più tempo di me, buffone. Da quando tu fai il ministro, è un ritardo continuo. Ma perché non ti dimetti come ti stanno chiedendo migliaia di cittadini?».
January 15, 2025
In aula Carlo Calenda aveva provato a interrogare il governo sul caos che sta colpendo Ferrovie dello Stato soprattutto negli ultimi giorni. Al ministro Ciriani è toccato dare una risposta, riportando i dati di Ferrovie: «I ritardi che si registrano sulle diverse tipologie di collegamento ferroviario si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni. Il tasso di puntualità è, infatti, del 74% sulle Frecce, dell’82,6% sugli Intercity e dell’88,9% sui Regionali. Le ragioni dei ritardi sono riferite per circa il 34% all’affidabilità dell’infrastruttura e per circa il 25% al materiale rotabile. La restante quota trova origine in cause esterne al sistema ferroviario». E poi il peso del sovraccarico di treni sulla rete, i numerosi cantieri. Una situazione che richiede inevitabilmente «sono in corso approfondimenti per la rimodulazione e razionalizzazione dell’offerta da parte di Rfi, d’intesa con le imprese ferroviarie, gli stakeholder di settore e l’Autorità di regolazione dei trasporti».