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«Mezza Italia diede retta alle str*** di un manipolatore». Bugo torna sulla lite con Morgan sul palco di Sanremo

16 Gennaio 2025 - 15:47 Gabriele Fazio
Il cantautore rievoca quei momenti sui social, svelando dettagli ed emozioni finora mai rivelati

Quando manca poco meno di un mese all’apertura delle porte del Teatro Ariston per la 75esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, Bugo torna sul fattaccio del 2020, quando abbandonò il palco in rotta con Morgan, artista con il quale gareggiava quell’anno. Un evento che è rimasto inciso in maniera indelebile nella storia della kermesse, ma anche in quella dei social, che trasformarono la scena in un meme ancora oggi vivo e vegeto. Mentre il mondo se la rideva di gusto, Bugo non rideva affatto. Morgan di rovinò quello che per il cantante nato a Rho e cresciuto nella provincia di Novara, oggi 51enne, era l’esordio sul palco più importante della musica italiana. Tant’è che Cristian Bugatti, così all’anagrafe, è sempre risultato piuttosto restio, se non addirittura infastidito, dalle domande e dai riferimenti a quell’episodio, dal quale poi scaturì una denuncia per diffamazione che però per Morgan si risolse con un’assoluzione.

La paranoia di Morgan e l’assenza di prove

La scusa, perlomeno formale, per tornare a parlare di quello spiacevole accadimento è l’indecisione di Bugo riguardo l’outfit per quello che ha preannunciato e presentato come l’ultimo concerto della sua carriera. «Mentre il mio compagno mostrava a tutti la sua incompetenza e paranoia – racconta Bugo sui suoi social con un lungo post – io ero solo, su quel palco. A dover cantare una canzone (non mia) senza averla mai provata (perché il buffone aveva sbagliato per 11 volte gli arrangiamenti). Nessuno nella storia del Festival è andato su quel palco senza aver provato. Io si. Dovevo rifiutarmi? No. Si andava avanti fino in fondo, io ero pulito, non avevo niente da rimproverarmi».

La giacca bianca e il paragone con Vasco

Lo scritto di Bugo è accompagnato con una foto in cui indossa, visibilmente teso, una giacca bianca. «A rivedere questa foto – prosegue – non riesco bene a ricordarmi cosa provavo in quel momento. l’Italia non mi conosceva. Mezza Italia poi mi avrebbe massacrato dando retta alle stronzate di un manipolatore. L’altra mezza Italia avrebbe empatizzato con me, e io queste cose non le dimentico. Quella sera io stavo già un po’ morendo, il giorno dopo la musica sarebbe morta definitivamente. Ma bando alla tristezza! Quella giacca bianca! Quanto ero figo!? Dovrei essere su tutte le copertine di moda (chissenefrega), fare sfilate, fare il nobile che apre le porte del castello! Mi sentivo a mio agio vestito così, da una parte chi già mi conosceva avrebbe detto “Bugo a Sanremo che fighetto venduto!”, e quindi io ci giocavo su questa cosa, e poi per chi non mi conosceva, non mi andava di presentarmi al pubblico sanremese e televisivo vestivo con jeans e maglietta, mica ero Vasco a 30 anni! Sapevo anche che il mio compagno si sarebbe vestito da Mozart dei poveri, io dovevo controbilanciare con signorilità!».

L’ultimo concerto di Bugo

«Ora – conclude – a parte tutto, a parte le battute, fu un momento incredibile che non auguro a nessuno. Ero così incazzato che stavo sul palco con le mani tasca, cosa che tutti mi dicevano di non fare e allora io l’ho fatto, non potevo seguire queste piccole regolette, io avevo la mia dignità da difendere e l’avrei difesa a tutti i costi, anche grazie a questa stupenda giacca bianca da damerino! Ora mi chiedo, ma per il mio ultimo concerto mi vesto da damerino o da straccione?». L’ultimo concerto della carriera di Bugo dovrebbe svolgersi il prossimo primo di aprile all’Alcatraz di Milano. Il condizionale è d’obbligo, non soltanto perché la data è piuttosto sospetta, così come la conferenza stampa per annunciarlo, durante la quale Bugo si è fatto sostituire da Valerio Lundini, che rispondeva serenamente alle domande, ma anche perché si tratta di uno dei protagonisti indiscussi della storia del panorama indie italiano e il mondo della musica, qualora davvero l’artista decidesse di ritirarsi dalle scene, perderebbe una voce importante, disobbediente, fuori dal coro. Staremo a vedere.

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