Il ritorno di Sangiuliano: «Smaltisco le ferie e attendo un incarico Rai. Elon Musk? Preparatissimo, sa tutto di Caravaggio»
Cosa faccio ora? «Smaltisco le ferie accumulate, mi aggiorno coi corsi di formazione sulla sicurezza del lavoro, e attendo le decisioni dell’azienda». Gennaro Sangiuliano è tornato a fare il giornalista dopo l’amara conclusione dell’avventura da ministro. Nella sua Rai. Dove però, perso per strada il Tg2, è “in attesa di collocamento”. Lui fa buon viso a cattivo gioco, ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita. «Corrispondente a New York? Io mi son sempre occupato di politica internazionale, poi deciderà l’azienda», si schermisce ancora una volta. Ma nel frattempo conferma di star affinando l’inglese, «che già parlo discretamente». Passati alcuni mesi dalla tormentata love story con Maria Rosaria Boccia diventata quasi un caso di Stato e che gli è costata il posto di ministro, Sangiuliano cerca di riabituarsi ai panni del cronista. Assicura di starci benissimo. «Questo mestiere mi ha sempre divertito. Ho fatto le notti per aggiornare la biografia di Donald Trump», dice del nuovo libro che ha appena dato alle stampe. Sangiuliano dribbla con destrezza tutte le domande sul caso-Boccia – «lasciamo lavorare la magistratura che ha in mano il caso», ribadisce – e dice di volersi occupare dei grandi tempi di politica internazionale. «Parliamo di Trump, di Elon Musk, di Xi Jinping».
Il fascino per Trump e Musk e l’ultima mail da ministro
Per dire che cosa? Di Trump, Sangiuliano dice che «potrebbe essere la risposta sbagliata a problemi giusti». Di Musk, che ha conosciuto quando lo ha accompagnato lo scorso anno in visita alla Galleria Borghese di Roma, che è «un uomo molto preparato, conosceva la biografia di Caravaggio. Ho letto che da ragazzino è stato mandato in un campo di lavoro in Sudafrica. E col bambino che portava sulle spalle si vedeva che ha un rapporto molto stretto, gli faceva da mamma e da papà contemporaneamente». Ed evidentemente ha fatto bingo anche con le sue aziende, se è vero che una di queste si rivela utilissima all’Italia. «In Campania avevo una parabola satellitare Tim: mi hanno informato che dal 19 gennaio dismettiamo il servizio. Sapete qual è l’unica alternativa possibile? Starlink». Giornalista sì, ma di area. Che pure non della sua avventura da ministro va orgoglioso, e tiene a rivendicarne fino all’ultimo millimetro: «Nelle ore subito successive alle mie dimissioni – tiene a rivelare in tv – ricevetti una bellissima mail dalla senatrice Liliana Segre, persona che stimo e ritengo un valore straordinario per questa nazione: voleva ringraziarmi perché a differenza di altri precedenti ministri avevo fatto installare la segnaletica alla Stazione Centrale di Milano per indicare dove si trova il vicino Memoriale della Shoah».