Amianto nella sede Rai di viale Mazzini, la procura di Roma apre un’indagine: atteso il dossier dell’Asl
La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine sui livelli di amianto oltre i limiti riscontrati nella sede della Rai di viale Mazzini e attende ora un’informativa della Asl Roma 1. L’apertura dell’inchiesta, per ora a modello 45, ossia senza indagati né ipotesi di reato, arriva pochi giorni dopo la decisione dell’azienda di far lavorare tutti i propri dipendenti da remoto proprio per consentire la bonifica degli edifici. Lo scorso dicembre, un guasto al sistema di condizionamento aveva allagato alcune stanze della struttura. Dopodiché, il 14 gennaio, i vertici della Rai avevano deciso di imporre lo smart working a tutti i dipendenti della sede romana «in via del tutto precauzionale e a maggior tutela dei dipendenti presenti nella sede dopo una comunicazione dell’Azienda sanitaria locale».
L’amianto in viale Mazzini e i dubbi dell’avvocato di Franco Di Mare
La pericolosità dell’esposizione ai livelli di amianto nella sede Rai di viale Mazzini è una questione di cui si discute da tempo. Tra i primi a parlarne ci fu Franco Di Mare, storico conduttore del servizio pubblico morto il 17 maggio 2024 per un mesotelioma, un tumore aggressivo che nel 90 per cento dei casi è dovuto proprio all’esposizione alle polveri di amianto. Poche settimane prima della sua scomparsa, fu il suo legale Ezio Bonanni a parlare dei rischi per i dipendenti di viale Mazzini. «Ho chiesto un accesso agli atti per verificare se la sede fosse stata bonificata, ma ancora non mi è stato consentito», rivelò Bonanni in un’intervista all’agenzia Dire. A fare luce sulla questione sarà ora la procura di Roma, chiamata a verificare eventuali profili penali.
In copertina: La sede Rai di viale Mazzini, a Roma (ANSA/Ettore Ferrari