Bianca Balti co-conduttrice a Sanremo 2025, la malattia e il monologo: di cosa parlerà la modella
Bianca Balti è la co-conduttrice della seconda serata del Festival di Sanremo 2025, come annunciato da Carlo Conti che quel giorno avrà con sé anche Cristiano Malgioglio e Nino Frassica. La modella, che in passato ha raccontato le sue esperienze con la droga, ma anche il divorzio e la maternità, nel 2022 si era sottoposta a un intervento di mastectomia preventiva dopo aver scoperto di essere portatrice della mutazione genetica BRCA1, che aumenta il rischio di contrarre un tumore al seno e alle ovaie. A settembre del 2024 ha scoperto di avere un cancro alle ovaie al terzo stadio. Dopo l’intervento chirurgico, ha iniziato la chemioterapia. Sui social e in televisione si mostra con il sorriso e spesso racconta la sua nuova quotidianità con la malattia.
Bianca Balti, il monologo a Sanremo 2025
La modella non ha ancora rilasciato dichiarazioni dopo l’annuncio della sua presenza a Sanremo 2025. Ma all’Adnkronos ha espresso la sua felicità Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica). «Una bella testimonianza, la sua, e un messaggio a favore della prevenzione che noi oncologi apprezziamo molto», ha detto soddisfatto il medico. Balti è «affetta da mutazione Brca 1, si è già sottoposta all’intervento chirurgico per asportare entrambe i seni», ha detto Cinieri, che è direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia medica e dell’unità multifunzionale Breast Unit dell’Ospedale Senatore Antonio Perrino di Brindisi, «e ridurre drasticamente il rischio di sviluppare il cancro alla mammella. Con la mutazione Brca 1 Balti era a rischio anche di sviluppare il tumore ovarico; doveva farsi asportare anche le ovaie, ma nel frattempo il tumore è arrivato prima e ora sta seguendo un ciclo di chemioterapia». Il suo intervento all’Ariston «è importante, perché potrà dire alle donne di fare prevenzione. Chi ha familiarità con il cancro al seno o alle ovaie deve sottoporsi a test, soprattutto quelle donne che sono a rischio mutazione Brca 1, e alla mastectomia per prevenire lo sviluppo delle neoplasie. La mutazione Brca 1 e 2, se diagnosticata precocemente, evita l’insorgere del tumore».