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Giorgia Meloni non chiederà il passo indietro a Daniela Santanché. La scelta maturata esaminando i contenuti «tecnici» del rinvio a giudizio

17 Gennaio 2025 - 19:41 Franco Bechis
giorgia meloni dimissioni daniela santanche
giorgia meloni dimissioni daniela santanche
La ministra del Turismo resterà al suo posto difendendosi in tribunale sui bilanci del gruppo Visibilia contestati in questo caso ma giudicati diversamente in un precedente esame del Tribunale di Milano

Giorgia Meloni, secondo quanto risulta ad Open, non chiederà un passo indietro a Daniela Santanché dopo la decisione presa dal gup milanese Anna Magelli di rinviare a giudizio l’attuale ministro del Turismo con l’accusa di falso in bilancio per le vicende del gruppo Visibilia. La decisione della premier è certamente frutto di una linea garantista, ma anche legata al merito della stessa vicenda giudiziaria.

Il pressing delle opposizioni per le dimissioni della ministra ottengono l’effetto opposto

Di fronte al pressing dei leader della opposizione, Elly Schlein (Pd) e Giuseppe Conte (M5s), per carattere la Meloni non avrebbe comunque chiesto ora le dimissioni del suo ministro dal governo. Ma non le chiederà nemmeno lasciato passare qualche giorno, come accaduto in altri casi che hanno coinvolto suoi diretti collaboratori (anche se non membri del governo). La premier sembra convinta che la vicenda Visibilia non possa avere alcun effetto in questa fase sul lavoro che la Santanché sta facendo al ministero.

Le accuse su Visibilia riguardano temi tecnici su cui il tribunale aveva già scelto diversamente

Il rinvio a giudizio è infatti stato deciso all’interno di un procedimento giudiziario aperto in seguito a un esposto presentato nel 2022 da alcuni azionisti di minoranza del gruppo Visibilia. Sugli stessi temi per altro ha deciso in modo opposto lo stesso tribunale di Milano che alla fine ha scelto di non aprire su Visibilia una procedura fallimentare. La principale accusa che ha portato al rinvio a giudizio della Santanché riguarda la scelta di non svalutare integralmente la posta dell’avviamento di Visibilia nei bilanci societari degli anni 2016-2020. Un tema molto tecnico e opinabile, che inevitabilmente dovrà passare al vaglio di periti di parte in un luogo dove c’è spazio e tempo per affrontare le tesi contrapposte di accusa e difesa come quello di un regolare processo. Fatti che in questa fase del procedimento non incidono in alcun modo né sulla attività politica né sulle funzioni ministeriali della Santanché, cui quindi non verranno chieste dimissioni.

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