Torino, striscione contro le case del Comune per la comunità arcobaleno: «Accogliente solo con gli omosessuali»
«Accogliente solo con gli omosessuali». Questo è quello che si leggeva nello striscione affisso ieri sera a Torino, in uno stabile non lontano dal moderno campus universitario Einaudi dove ha sede ToHousing+. Promosso dall’associazione Quore con il patrocinio del Comune di Torino, il progetto consiste in una struttura che accoglie le persone appartenenti alla comunità Lgbtqia in alcuni appartamenti del Comune di Torino. I posti disponibili sono 24 in cinque diversi alloggi.
La rivendicazione di Avanguardia Torino
Il messaggio riportava la frase «accoglienti e ospitali solo con gli omosessuali» ed è stato rivendicato da «Avanguardia Torino». Il collettivo che si definisce «nazionalista, identitario e rivoluzionario» accusa il progetto di essere «altamente discriminatorio» in quanto destinato «esclusivamente a gay, lesbiche e transessuali». In una nota, il gruppo ha definito «buffo e assurdo» che chi si proclama «paladino dell’inclusione» possa compiere quelli che secondo Avanguardia sarebbero «atti discriminatori».
La risposta del Comune
Ferma la condanna da parte del Comune. L’assessore ai diritti Jacopo Rosatelli ha definito lo striscione una «vile provocazione fascista» e ha ribadito che Torino non si farà intimidire. «Gli autori del gesto sappiano che il loro odio non fermerà la determinazione della Città di Torino nel sostenere progetti di accoglienza e supporto per le persone vittime di discriminazione», ha dichiarato. Rosatelli ha inoltre espresso solidarietà all’associazione Quore, promotrice del progetto, e ha sottolineato che l’iniziativa è parte degli investimenti della Missione 5 del Pnrr, finalizzata al sostegno delle categorie più vulnerabili.
Chi sono gli ospiti di ToHousing+
Peraltro, i requisiti per poter accedere agli alloggi del progetto ToHousing+ vanno oltre l’orientamento sessuale e la percezione di genere. Secondo quanto si legge sul sito, gli appartamenti sono rivolti ai giovani allontanati dalle famiglie di origine a causa dell’orientamento sessuale. Soprattutto a coloro i quali sono stati vittima di violenza domestica, intolleranza e omofobia che li hanno estromessi dalla rete familiare. Sono rivolti anche alle persone transgender vittime di pregiudizi sulla prostituzione e agli anziani Lgbtqi vittime della solitudine, oltre che ai migranti e ai rifugiati omosessuali.