«Parigi, stiamo arrivando»: nella pubblicità l’aereo della Pakistan Airlines punta dritto sulla Tour Eiffel, la compagnia costretta alle scuse
È il sogno di ogni pubblicitario quello di vedere la propria creazione diventare argomento di conversazione oltre i confini del proprio settore. Non sempre però accade per le ragioni sperate e «nel bene o nel male, purché se ne parli» non è per forza sempre vero. Lo sa bene Abdullah Khan, portavoce della Pakistan International Airlines (Pia), costretto a scusarsi per il cartellone pubblicitario con il quale la compagnia aerea festeggiava il ritorno in un Paese dell’Unione Europea dopo un divieto durato quattro anni. E lo faceva con un aereo bianco e verde, i colori della bandiera del Pakistan, che puntava dritto sulla Tour Eiffel: «Parigi, oggi torniamo», campeggiava in maiuscolo accanto all’immagine. Ricordando minacciosamente e in maniera inopportuna un’immagine simile e indelebile, quella dell’attentato alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001, orchestrato dall’allora leader Osama Bin Laden che proprio in Pakistan trovò rifugio.
Il divieto in Ue dei voli dal Pakistan
«Purtroppo tutto questo ha assunto proporzioni impensabili, con insinuazioni che non avremmo mai immaginato», ha dichiarato Abdullah Khan, «questo può aver ferito i sentimenti di alcune persone e ci scusiamo sinceramente». L’incidente ha portato il premier pachistano, Shehbaz Sharif, ad avviare un’indagine. Dal 2020 alla Pakistan International Airlines è stato imposto un divieto di volo verso i Paesi dell’Unione europea, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Di più, la Pia non ha accesso allo spazio aereo europeo, britannico e americano (verso questi ultimi due ancora rimane), dal maggio di quell’anno, in seguito all’incidente di un Airbus della compagnia a Karachi, nel sud del Paese, che ha causato la morte di 97 persone, e che è stato provocato da un errore umano.
January 10, 2025