Napoli, 15enne minacciato di morte dal padre. Poche settimane fa una 14enne si è suicidata a Caserta
Una ragazza di 14 anni si è tolta la vita a Caserta perché la mamma, di nazionalità polacca e cattolica integralista, non avrebbe accettato l’orientamento sessuale. Le indagini si starebbero concentrando su un esposto fatto in passato dalla dirigente scolastica della Leonardo-Lorenzini ai Servizi Sociali del Comune di Caserta e alle Forze dell’Ordine. Mentre a Napoli, un 15enne è stato aggredito con una chiave meccanica e minacciato di morte via whatsapp dal padre. Anche in questo caso, per l’orientamento sessuale del ragazzo. I carabinieri hanno arrestato oggi – sabato 18 gennaio – l’uomo di 48 anni per maltrattamenti. Quest’ultimo l’avrebbe minacciato di morte, mentre il giovane era a scuola e da quanto emerso, il minore, nei giorni scorsi, sarebbe stato anche aggredito con una chiave meccanica con lesioni riportate al volto, al collo e alle gambe ritenute guaribili in 3 giorni. Il 15enne è ora in una comunità protetta. Sono stati i docenti a convincerlo a denunciare. Un racconto, quello che la vittima ha fatto ai militari, che ha portato alla luce altri particolari: insulti, botte, lividi lasciati dalle percosse subite, senza che, purtroppo, la sua famiglia denunciasse.
La procura di Napoli, relazionata dai militari dell’arma, ha attivato il “codice rosso” e il padre del ragazzo, un pregiudicato, è stato arrestato a casa in flagranza differita. Dell’accaduto è stata anche informata la procura dei minorenni. Sulle vicende è intervenuto l’Arcigay di Napoli: «Dopo Bologna, Milano, Torino e Roma, anche qui in Campania registriamo una serie di aggressioni omotransfobiche violentissime, frutto del clima avvelenato da questo Governo e della maggioranza parlamentare che lo sostiene – commenta Antonello Sannino, Presidente di Antinoo Arcigay Napoli – Diffondere odio ha un prezzo e questo prezzo lo stanno pagando le persone LGBTQIA+ e tutte quei pezzi della cittadinanza aggrediti quotidianamente dalla retorica dell’odio. Occorre approvare rapidamente un pacchetto sicurezza per le persone LGBTQIA+, come chiesto a più voci dalle associazioni LGBTQIA+ con la petizione “Io non sto col branco», conclude.