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Adriano Panatta e la noia mortale per colpa di Sinner: «Ho cambiato canale, gioca con l’Intelligenza artificiale»

19 Gennaio 2025 - 09:21 Giovanni Ruggiero
Adriano Panatta
Adriano Panatta
Il mito del tennis azzurro confessa alla «Telefonata» con Paolo Bertolucci di aver preferito il curling alla vittoria, fin troppo scontata, del numero uno al mondo contro Giron. La sua dichiarazione d'amore per il campione azzurro

Adriano Panatta non ce l’ha fatta a guardare fino alla fine Jannik Sinner battere Marco Giron al terzo turno degli Australian Open. A un certo punto il mito del tennis azzurro ha confessato di aver cambiato canale, passando a guardare un match di curling, che deve essergli sembrato ben più appassionante.

Il commento impietoso su Giron

Tutta colpa della noia, come ha ammesso lo stesso Panatta nel podcast «La telefonata» con Paolo Bertolucci: «Una partita inutile – ha commentato Panatta – io a un certo punto ho girato. Ho visto il curling, era una noia mortale». Impietoso il giudizio di Panatta sul malcapitato avversario di Sinner: «Quello ha perso quando è nato, come fa a battere Sinner… sono partite inutili quelle lì».

«Sinner fa una sola cazzata a torneo»

È vero anche che l’azzurro numero uno al mondo è in un innegabile stato di grazia. Panatta ormai ne è innamorato perso: «Guardandolo, mi dà l’idea di questa cosa qua: che lui abbia incorporata dentro il suo corpo, nella sua mente, l’intelligenza artificiale. Per cui quando arriva la palla dell’avversario, l’intelligenza artificiale – la sua, mica ha un meccanismo – lo mette nelle condizioni di giocare al 99% il colpo giusto. Lui non fa mai una cazzata, questa è la verità, ne fa una sola a torneo. Questa cosa qui lui l’ha sviluppata con l’allenamento, secondo me avrà fatto 300-400 milioni di cesti, perché la ripetitività che ha lui nel gioco è automatizzata. Ha questa cosa che in ogni parte del campo dove lui va, alla fine gioca nella maniera giusta».

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