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I bei ritorni di Cosmo e Coez, magnifici Negrita, l’aria fritta di Myss Keta – Le recensioni delle nuove uscite della settimana

19 Gennaio 2025 - 18:00 Gabriele Fazio

Enrico Ruggeri – La caverna di Platone

Di dischi come questo di Ruggeri ne servirebbero almeno una decina l’anno, facciamo uno al mese da settembre a giugno. Parliamo della voce dei grandi autori che sta sparendo in maniera mortificante, del loro punto di vista, la loro visione musicale, seguire con il dito, come fanno i bambini quando leggono, il loro maturare, scoprire con che occhi guarda il mondo oggi colui che ha indossato i panni di Peter Pan. Punti fermi di un panorama che va da tutt’altra parte, verso il piattume intellettuale, una mancata presa di posizione su tutto, un pò per povertà di argomenti e un pò per la paura di schierarsi da una parte della barricata ed inimicarsi quella avversa. D’altra parte, si sa, questo è un mondo in cui tutti vogliono piacere. Ruggeri, probabilmente per la maturità raggiunta, anagrafica e no, di certe discussioni se ne può altamente sbattere, si sente in diritto, bontà sua, di dire e cantare ciò che desidera, un privilegio, manco a dirlo, guadagnato sul campo. Ma, attenzione, la forza de La caverna di Platone non risiede solo nella becera curiosità di carpire in quali punti Ruggeri dice qualcosa di destra o di sinistra, anzi, in tutta onestà, non ce ne voglia, ma chissenefrega delle idee di Ruggeri, ognuno conservi le proprie. Qui parliamo di musica e la forza de La caverna di Platone sta nel puro gesto artistico di un indiscutibile cantautore che ha scritto tredici bellissime canzoni, di rara intensità, tutte valide, tutte composte con il gusto del mestierante, dell’artigiano, forti di una poetica senza alcuna sbavatura. In un universo, quello discografico, in cui nessuno dice niente, Ruggeri dice tutto, da qui il tema del disco, il libero pensiero, che non è vietato nella musica italiana, peggio: è consapevolmente evitato, è sconsigliabile, invendibile. Non ci aspettiamo infatti che brani di una bellezza oggettivamente stratosferica come Gli eroi del cinema muto, Come prima più di prima, Le notti di pioggia, La caverna di Platone, Il poeta, domani guarderanno tutti dall’alto nella top 50 di Spotify. Ci aspettiamo che chiunque abbia la decenza antica di sprofondare in poltrona e godersi questo ottimo album ne esca pensieroso, dubbioso, stimolato, commosso, illuminato, di sicuro arricchito. E tanto basta per augurarci sempre nuovi album di tale spessore.