Omicidio Francesco Morando a Bovalino, arrestati i figli: «L’ha ucciso il maggiore»
Francesco Marando, 54 anni, originario di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, era incensurato ed ex commerciante. Gestiva un ristorante a conduzione familiare. Il suo cadavere è stato rinvenuto nel tardo pomeriggio di domenica 12 gennaio, in uno stabile che si trova alla periferia di Bovalino nella Locride, a ridosso della Strada statale 106. Oggi, 20 gennaio, due fratelli, di cui uno minorenne, sono stati sottoposti a fermo dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso l’11 gennaio scorso il padre. I due giovani sono accusati anche di occultamento di cadavere e porto abusivo di armi. L’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di un’accesa discussione nata da dissidi familiari di lunga data. A sparare sarebbe stato il fratello maggiore.
La ricostruzione
Secondo la ricostruzione il giovane avrebbe sparato con una pistola calibro 38. Poi avrebbe nascosto il corpo in un locale interrato dell’abitazione facendo sparire l’arma del delitto. Solo il giorno successivo ha chiamato la polizia. Gli investigatori hanno chiarito la dinamica dei fatti attraverso l’analisi dei sistemi di videosorveglianza. Poi il ragazzo si è presentato in caserma accompagnato dagli avvocati e ha confessato. Durante l’interrogatorio ha indicato il luogo in cui avevano abbandonato l’arma del delitto. La pistola, a tamburo calabro 38 e priva di matricola, è stata trovata in un’area isolata del comune di Ardore, all’interno di un sacco che conteneva anche bossoli e diverse munizioni, tutte dello stesso calibro. Gli accertamenti balistici e tecnici sul materiale saranno fondamentali per ricostruire con precisione gli eventi.
L’automobile
Intanto, il 18 gennaio è stata recuperata pure l’autovettura della vittima, nascosta in una zona remota dell’agro di Bovalino. La pistola e l’auto sono stati sottoposti ad accertamenti approfonditi da parte del personale specializzato della Sis di Reggio Calabria e del Ris di Messina, al fine di raccogliere ulteriori elementi probatori. Le indagini della Procura di Locri e della Procura dei minori di Reggio Calabria proseguono nel tentativo di ricostruire il movente e le dinamiche che hanno portato all’omicidio.