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Carlo Conti e la voce su Gerry Scotti a Sanremo: «Lui e altri amici ancora da convincere»

20 Gennaio 2025 - 17:41 Stefania Carboni
gerry scotti sanremo
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Tante le presenze sull'Ariston, sottolinea scherzando il conduttore, «perché così lavoro meno io»

Forse ci si aspettava di più. Forse non convincono ancora Jovanotti e Damiano David come ospiti rispettivamente della prima e della seconda serata ma Carlo Conti punta in alto per il Festival di Sanremo. «Siamo in trattativa per un ospite internazionale», spiega Conti al punto stampa per il punto pre-ascolti dedicato ai giornalisti del settore. Il conduttore non ha ancora svelato i co-conduttori. E spiega: «A ogni sera ho cercato di dare un sapore diverso: la prima sera è quella con gli amici, perché mi risuonano ancora le parole di Ezio Bosso che ospite all’Ariston disse: la musica è come la vita, si fa insieme. Questa cosa dell’insieme mi è rimasto». «Gerry Scotti è un mio amico come lo sono Pieraccioni e Panariello e tanti altri. Sto ancora cercando di convincerli», sottolinea il direttore artistico. «Mercoledì Bianca Balti, come grande esempio di vita che deve continuare sempre, poi i colori di Malgioglio e l’ironia di Frassica. La terza serata sarà nel segno delle donne, con Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa. La quarta serata è tra glamour e ironia con Mahmood e Geppi Cucciari. Sabato è l’appuntamento più istituzionale con Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan». Tante presenze, sottolinea scherzando, «perché così lavoro meno io»

La difesa su Emis Killa

«Non spetta a me giudicare. Non sono un giudice. Con quale autorità devo dire ‘ci deve essere non ci deve essere’. Io scelgo le canzoni. Secondo me la canzone di Emis, come quella di Fedez, come quella di Elodie e di Lucio Corsi, tutte le 30 canzoni sono meritevoli di essere su quel tavolo, non può essere vincolante o una discriminante per me dire ‘tu si e tu no perché hai delle amicizie’. A me interessa come si comporterà su quel palco. Il resto non lo devo controllare io. Non riguarda me». Questa la difesa di Conti, rispondendo in conferenza stampa a chi chiede se non sarebbe stato opportuno non includere tra i cantanti in gara Emis Killa, socio di Luca Lucci, capo ultras milanista finito al centro di un’inchiesta della Procura milanese.

I tanti big in gara

La scaletta prevede 30 big in gara, più quattro Nuove Proposte, oltre a co-conduttori e ospiti. «Avevo detto che avrei fatto un festival con 24 brani in gara, poi ne ho scelti 30, ma almeno altri 6 potevano entrare nella lista. Sono tutti meritevoli e alcune scelte sono orgoglioso di averle fatte, sono mie scommesse: non ho subito nessuna pressione, meno che mai dalle case discografiche. Preferisco un ospite in meno e 2 o 3 canzoni in più. Meno monologhi e più musica», rivendica, sottolineando che «se il risultato è una varietà d interpreti e suoni, credo sia giusto tenerli tutti». Calma tutti sugli orari: «Ho introdotto il dopofestival e voglio finire a un’ora decente, senza infarcire troppo, anche nella serata dei duetti, che entro qualche giorno saranno resi noti. Nessuna rincorsa allo share». E sul fatto che «non sono state presentate canzoni sulla guerra, ma non è detto che non ne parleremo. Gli artisti hanno preferito raccontare affrontare rapporti personali o interpersonali, forse anche per sfuggire da ciò che di gravissimo succede intorno a noi».

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