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Donald Trump è presidente. Il discorso della vendetta contro Biden: «Oggi inizia l’Età dell’Oro, combatterò per voi» – Foto e video

20 Gennaio 2025 - 18:40 Diego Messini
Il tycoon promette di «unificare il Paese» ma attacca duramente i predecessori: «È il giorno della Liberazione, tornerete a potervi fidare del governo»

Donald Trump ha giurato come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Un ritorno che ha il sapore di un terremoto, per la politica americana e per quella internazionale. La cerimonia si tiene all’interno del Campidoglio dov’è stata spostata per le temperature polari a Washington. Tra i leader in prima fila, anche la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni: unica leader Ue a partecipare all’Inauguration Day, dovrebbe sedere al fianco del presidente argentino Javier Milei. Dopo la messa mattutina nella chiesa di St John, Trump si è recato alla Casa Bianca, dove è stato accolto dal presidente uscente Joe Biden: «Benvenuto a casa», gli ha detto il leader democratico. Con loro, per un tè di simbolico passaggio di consegne, anche le mogli, Melania e Jill. Poi la scena di è spostata al Campidoglio. Prima, come da protocollo, ha giurato il nuovo vicepresidente. Poi lo stesso Donald Trump, nelle mani del presidente della Corte Suprema. «Giuro solennemente di sostenere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti contro tutti i nemici, esterni e interni; di serbarle fedeltà e vero affidamento, senza alcuna riserva mentale o intenzione elusiva; e di bene e fedelmente adempiere ai doveri della carica che sto per assumere. Che Dio mi aiuti», è la formula di giuramento letta come previsto dal protocollo. Seguita da quattro rulli di tamburi, dalle fanfare e dall’inno nazionale Usa.

Il discorso di Donald Trump

«Oggi inizia una nuova era, oggi finisce il declino dell’America», ha detto Trump nel discorso pronunciato subito dopo il giuramento, in cui ha attaccato duramente i Democratici, compresi gli stessi vertici del governo uscente che sedevano alle sue spalle: Joe Biden, Kamala Harris, i predecessori Barack Obama e Bill Clinton. «Oggi abbiamo un governo incapace di gestire una crisi all’interno, non parliamo nel mondo, mentre protegge criminali e malati di mente entrati da ogni parte del mondo. E rifiuta invece di difendere i confini americani o ancor più importante il suo popolo». Trump ha ripetuto insomma gli argomenti martellati lungo tutta la campagna elettorale rivelatasi vincente, promettendo di assicurare il riscatto a quella fetta di America «dimenticata» dalla leadership di Washington. «L’età dell’oro comincia ora, il nostro Paese fiorirà e metterò sempre al primo posto l’America», ha scandito Trump. E quando ha ripetuto lo slogan Make America Great Again, il “suo” popolo in sala al Campidoglio è scattato in piedi in una convinta standing ovation. «Prosperità, sicurezza, pace e libertà per tutti: questo 20 gennaio sarà ricordato come il Giorno della Liberazione», ha detto Trump, che ha poi rivendicato di aver «unificato» il Paese consolidando il consenso alle elezioni presidenziali praticamente in tutti i segmenti dell’elettorato e in tutte le comunità. La seconda standing ovation è arrivata quando Trump ha ricordato Martin Luther King. Occasione per ribadire l’impegno a unire l’America. «Sarò un peace-maker e un unificatore». Ma il nuovo presidente non ha resistito alla tentazione di bastonare ancora e ancora la presidenza uscente: «Nel Paese torneranno finalmente legge e ordine».

Immigrazione, auto, genere: la prima raffica di ordini esecutivi

Trump ha poi enumerato gli ordini esecutivi che si appresta a firmare nonappena entrerà alla Casa Bianca. Come anticipato dal suo staff nelle ore precedenti, dichiarerà l’emergenza nazionale al confine: lo chiuderà all’immigrazione illegale e ordinerà l’invio di altro personale – anche dell’esercito. Dichiarerà «guerra alle gang criminali che mettono a ferro e fuoco il Paese». Metterà fine al diritto di cittadinanza per nascita (birthright) negli Usa. Consentirà le trivellazioni su larga scala e senza limiti alla ricerca di combustibili fossili: «Drill, baby, drill», ha ripetuto. Così «abbasseremo i prezzi dell’energia e torneremo un Paese ricco». Poi, ha assicurato, «metteremo fine al Green New Deal e agli incentivi alle auto elettriche. Altrimenti detto, potrete comprare le auto che vorrete». E poi arriverà l’ordine che limita a due i generi riconosciuti dallo Stato: male and female. Trump ha anche annunciato l’intenzione di imporre dazi sull’import dai Paesi stranieri. Secondo il Wall Street Journal, tuttavia, non imporrà già oggi le tanto annunciate tariffe. L’esecuzione di molti degli ordini su cui insiste la galassia MAGA, d’altra parte, potrebbe rivelarsi più complicata di quanto auspicato.

La nuova America nel mondo: il manifesto di Trump

Trump ha ricordato la liberazione dei primi ostaggi israeliani finalmente raggiunta nell’ambito del cessate il fuoco a Gaza cominciato ieri. Qui, nuova standing ovation, s’è alzato in un sorriso tirato anche Biden. «L’America tornerà ad ispirare il mondo», ha scandito Trump, prima di annunciare l’intenzione di rinominare il Golfo del Messico “Golfo d’America”, e a seguire quella di riprendere il controllo del Canale di Panama. È tempo di tornare ad «agire con vitalità e vigore, guideremo la nazione a nuove altezze di gloria e successo», ha detto il neo-presidente, impegnandosi pure a «liberare i cittadini e i bambini dalla malattie». Trump ha ribadito di voler ritirare gli Usa dagli Accordi di Parigi sulla lotta al cambiamento climatico. «Atterreremo presto su Marte e vi pianteremo la nostra bandiera», ha anche annunciato, per la gioia di Elon Musk seduto nelle prime file. «Molti pensavano che il mio ritorno fosse impossibile. Beh come vedete, eccomi qui: il popolo americano ha parlato. Sto qui a dimostrare che l’impossibile è ciò che noi americani facciamo meglio. Insieme restaureremo il Paese che tanto amiamo. Io combatterò e vincerò per voi».

L’omaggio dei leader, il messaggio di Putin sull’Ucraina

Tra i tanti messaggi di congratulazioni per l’ingresso alla Casa Bianca di Donald Trump, sono arrivate oggi anche quelle di Vladimir Putin. «La Russia è aperta a comunicazioni con gli Usa sul conflitto in Ucraina», ha mandato a dire nell’occasione il presidente russo, secondo quanto riporta la Tass. Tra i rivali mondiali degli Usa, sarà presente invece ai massimi livelli il governo cinese: non col presidente Xi Jinping – che pure Trump aveva invitato – ma col suo vice Han Zheng. I due leader si sono comunque già parlati una prima volta al telefono venerdì: scambio utile a rompere il ghiaccio. Dopo il quale, secondo il Wall Street Journal, Trump avrebbe espresso l’intenzione ai suoi collaboratori di andare presto in viaggio in Cina.

Inauguration Day – Le foto della giornata

Donald Trump con il futuro vicepresidente J.D. Vance e le rispettive mogli alla messa mattutina alla St. John Church di Washington
Il presidente uscente Joe Biden con la first lady Jill accoglie alla Casa Bianca quello eletto Donald Trump con la moglie Melania (EPA/JIM LO SCALZO)
Elon Musk al Campidoglio di Washington in attesa dell’inizio della cerimonia d’insediamento di Donald Trump (EPA/CHIP SOMODEVILLA)
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