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Gli rubano le sneaker nuove e torna a casa scalzo, la scuola rimprovera i genitori: «Troppo costose, una leggerezza avergli permesso di indossarle»

20 Gennaio 2025 - 19:25 Massimo Ferraro
valdobbiadine bullismo sneaker scalzo scuola rimprovero genitori
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La nota del personale scolastico di un istituto di Valdobbiadene suona quasi come una giustificazione dell'atto di bullismo e ha lasciato sgomenta la famiglia

Un ragazzino di 14 anni di Valdobbiadene, nel Trevigiano, è tornato a casa scalzo dopo che qualcuno gli ha rubato le scarpe nuove dallo spogliatoio della palestra della scuola. E alla protesta dei genitori del ragazzo, l’istituto ha replicato con una nota che ha lasciato sgomenta la famiglia. Invece di prendersela con i ladri, nella nota vi è un nemmeno troppo velato rimprovero di “eccessiva leggerezza” al padre e alla madre del 14enne, che gli hanno permesso di venire a scuola con delle sneaker così costose ai piedi. Il Corriere del Veneto ricostruisce la vicenda, spiegando che il ragazzo si era comprato le sue scarpe da ginnastica preferite mettendo da parte per mesi la paghetta e i soldi dei lavoretti. Poi il furto, mentre si trovava a scuola, probabilmente a opera di un gruppo di bulli ma ogni ipotesi è aperta. Anche se per ora non è stata presentata denuncia e la vicenda è diventata virale solo grazie al tam-tam dei social. Deluso dalla risposta della scuola e tradito da chi gli ha sottratto le sneaker, il 14enne non parla quasi più con nessuno.

Treviso, gli altri casi di bullismo

Corriere del Veneto ricorda che a Treviso ci sono almeno tre precedenti, recenti e simili, di furto di sneaker costose. Nel giugno del 2021 quello più grave, quando padre e figlio furono picchiati da tre minorenni per portarsi via un paio di Nike da 250 euro. «Per contrastare il fenomeno è fondamentale che questi fatti vengano segnalati subito ai dirigenti scolastici, alle forze dell’ordine o al comune», ha detto il sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese, preoccupato dai numerosi episodi di bullismo, «sul caso delle scarpe rubate, fatto di cui non ero a conoscenza, sarà mia premura cercare chiarimenti non solo sull’episodio ma anche sulla risposta che il personale scolastico avrebbe dato ai genitori».

La nota dell’Ufficio scolastico regionale

«In riferimento alla notizia riportata negli ultimi giorni dagli organi di stampa locali e nazionali, sulla base di uno «scoop» del Corriere del Veneto (Bulli gli rubano le scarpe in classe, a 14 anni torna a casa scalzo. La scuola: «Leggerezza far indossare in classe sneaker così costose») secondo cui uno studente di una scuola di Valdobbiadene (TV) è stato derubato delle scarpe, è stato costretto a tornare a casa scalzo e, segnalato l’accaduto alla scuola, ha avuto da quest’ultima la risposta che l’errore era stato suo perché si era recato a scuola con scarpe firmate (o, secondo qualche versione, è addirittura stato sanzionato dalla scuola per questo motivo). Si precisa che, sulla base delle relazioni pervenute agli Uffici scolastici, il fatto non risulta avvenuto in nessuna delle scuole site a Valdobbiadene (ISISS «G. Verdi», ICS Valdobbiadene e Scuola di Formazione Professionale Dieffe). Questo è quanto emerso e condiviso nella giornata del 23 gennaio 2025 in un tavolo interistituzionale, già precedentemente convocato dal sindaco di Valdobbiadene nell’ambito della consueta e costante collaborazione tra le Istituzioni operanti sul territorio, al quale erano presenti il Sindaco stesso, l’Assessore all’Istruzione, i Servizi Sociali, la Polizia locale e i Dirigenti delle suddette scuole cittadine. In tale occasione è emerso anche che nessuna segnalazione di quanto poi riportato dagli organi di stampa è stata fatta, non che alle scuole, neppure al Comune o alle forze dell’ordine (compresi i carabinieri)». Questa la nota degli Uffici scolastici competenti.

La replica del Corriere del Veneto

Il Corriere del Veneto ha contro replicatoche la questione è «emersa durante un incontro tra genitori del Comune per affrontare insieme i problemi emersi con alcuni giovani della zona». Una delle famiglie presenti ha raccontato «il furto delle scarpe subito dal figlio». Solo da successive verifiche è emerso che l’«episodio era avvenuto parecchi mesi prima».

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